Scompare l’abbonamento di 5 giorni sulle linee dell’Adda Trasporti, e a rimetterci sono studenti e pendolari

È scandaloso che si pensi di fare cassa taglieggiando ancora una volta studenti e pendolari che hanno già subìto, solo nell’ultimo anno, un rincaro del 23% sul costo del biglietto. A pagare le conseguenze della cancellazione dell’abbonamento cinque giorni sono soprattutto gli studenti che, anche dal Sud Milano, raggiungono le scuole superiori di Crema. Bene hanno fatto quindi a protestare e mobilitarsi coinvolgendo pendolari, lavoratori e pensionati organizzando, assemblee e raccolta firme. A loro va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà. È inutile che la società Adda Trasporti difenda il taglio cianciando di regole di mercato e di fidelizzazione. La verità è che studenti e pendolari dal primo marzo spendono molto di più (almeno quattro euro in più a settimana rispetto a quando vigeva il vecchio abbonamento, nonostante la compagnia sostenga che siano quattro euro in più al mese). L’alternativa proposta del sette giorni o dell’abbonamento annuale è irricevibile perché è molto più onerosa (si consideri che un abbonamento annuale studenti va dalle 248 euro della Zona A ai 972 euro della Zona K). Vergognoso l’atteggiamento della Provincia di Cremona, che non sta facendo assolutamente nulla per difendere gli interessi dei cittadini che dovrebbe rappresentare. Vergognosa è pure la latitanza di Provincia di Milano e Regione Lombardia targate Pdl-Lega, forse troppo impegnate a lavare i panni sporchi della famiglia Bossi e il pantano di Regione Lombardia. Occorre rivedere immediatamente le tariffe, reintroducendo il cinque giorni per ristabilire un minimo di decenza.