Scossone nel Partito Democratico segratese: Vito Ancora coinvolto nel caso D'Avolio

Scossone nel Partito Democratico segratese: Vito Ancora, capogruppo del PD in Consiglio Comunale, indagato per ipotesi di concorso in abuso d'ufficio. Ancora sarebbe coinvolto nel caso del consigliere regionale lombardo, Massimo D'Avolio, indagato dalla Procura di Milano per abuso d'ufficio in qualità di ex sindaco di Rozzano. In una nota stampa Pietro Bussolati e Sara Valmaggi si dicono fiduciosi su un celere chiarimento della posizione di Ancora

Vito Ancora

Vito Ancora

Altro scossone travolge il Partito Democratico segratese. La notizia riguarda un esponente di spicco, Vito Ancora, capogruppo del PD in Consiglio Comunale, che «sarebbe indagato per ipotesi di concorso in abuso d'ufficio» come riporta la nota ufficiale – datata 22 gennaio – a firma congiunta Bussolati (segretario del Partito Democratico Area Metropolitana di Milano) Valmaggi (commissario del Pd di Segrate) in cui viene chiarito come la notizia riguarderebbe la sola attività professionale di Ancora, nulla a che fare con l'attività politica svolta in città. «Abbiamo appreso – scrivono - che un esponente del Partito Democratico di un Comune dell’Area Metropolitana, Vito Ancora, attuale capogruppo del PD nel Consiglio Comunale di Segrate, risulta indagato su un'ipotesi di concorso in abuso d'ufficio. Da quanto reso noto il reato contestato riguarda l’attività professionale di Ancora e non coinvolge in nessun modo il suo operato politico a Segrate». Bussolati e Valmaggi si dicono fiduciosi su un celere chiarimento della posizione di Ancora; per il momento poco si sa sulla natura dell'indagine in corso che lo vedrebbe coinvolto – secondo la notizia Ansa - nella vicenda del consigliere regionale lombardo in quota al Pd, Massimo D'Avolio, indagato dalla Procura di Milano per abuso d'ufficio in qualità di ex sindaco di Rozzano in merito a una delibera relativa a una partecipata dello stesso comune dell'hinterland milanese. «Ci auguriamo – concludono Bussolati e Valmaggi - che la magistratura provvederà in tempi celeri a fare luce sulla vicenda e che Ancora possa dimostrare la sua piena estraneità dai fatti».

Cristiana Pisani