«Riporteremmo a verde agricolo tutte le aree del territorio comunale che sarà possibile riclassificare», la proposta di Segrate Nostra per le prossime elezioni

Sulle modifiche alla legge sul consumo del suolo, a cascata, dopo il comunicato del consigliere regionale segratese per il Patto Civico con Ambrosoli, Paolo Micheli, arriva una dichiarazione della lista civica Segrate Nostra. A firma del portavoce Gianluca Poldi scrivono: «Noi riporteremmo a verde agricolo tutte le aree del territorio comunale che sarà possibile riclassificare. Non si tratta di una proposta velleitaria o rivoluzionaria, ma esprime un punto programmatico serio e supportato dal parere di autorevoli esperti legislatori. Noi nel nostro programma questo punto lo scriveremo»

E sempre in merito alla questione modifiche alla legge sul consumo del suolo, a cascata, dopo il comunicato del consigliere regionale per il Patto Civico con Ambrosoli, Paolo Micheli, si esprime in tal direzione anche la lista civica Segrate Nostra. A firma del portavoce Gianluca Poldi, scrivono: «In Regione Lombardia è stato presentato un progetto di legge che modifica il testo della principale legge regionale sull'urbanistica. Purtroppo il testo non prevede alcun limite a nuovi consumi di suolo per i prossimi tre anni... e introduce addirittura incentivi per le nuove edificazioni. Sempre dalla Regione arriva però uno spunto interessante: è un parere legale degli uffici regionali alla richiesta di chiarimenti presentata da un consigliere della minoranza. Una delle domande si riferiva alla possibilità di riconversione di un terreno edificabile ad agricolo: "Se un PGT classifica un'area come edificabile, quali diritti mantengono i proprietari se l'Amministrazione Comunale, cambiando in seguito il PGT, riclassifica come agricola un'area a uso residenziale o produttivo?". La risposta, preceduta da una lunga premessa sulla normativa, sulla giurisprudenza e su pareri di esperti, è stata questa: "...il contesto pubblicistico nel quale i diritti si pongono non rende gli stessi immuni dal potere di revisione del piano da parte dell'amministrazione, cioè dal c.d. ius superveniens. Vi è sempre infatti la possibilità che una variante modifichi in peius i diritti edificatori o anche li estingua."
Il parere legale di un ufficio regionale non ha la forza di una legge né di una sentenza. Questo parere, riportato alla realtà di Segrate, porta almeno a un paio di considerazioni. La prima: ciò che il proprietario dell'area considera una "modifica in peius" può essere una modifica "in melius" per la comunità, ossia per i cittadini. E a ciò l'amministrazione locale dovrebbe tendere. Naturalmente, non sarebbe una scelta a compiersi a cuor leggero - commentano - dal momento che la tassazione dell'area edificabile è più alta rispetto a quella di un'area a uso agricolo. La seconda: una forza politica che alle elezioni comunali della prossima primavera presentasse come parte del proprio programma: "Noi riporteremmo a verde agricolo tutte le aree del territorio comunale che sarà possibile riclassificare" non fa una proposta velleitaria o rivoluzionaria, ma esprime un punto programmatico serio concretamente supportato dal parere di autorevoli esperti legislatori. Noi nel nostro programma – concludono - questo punto lo scriveremo».

Cristiana Pisani