Tamponi Covid, fino a quando serviranno?

I tamponi sono stati e continueranno ad essere nei prossimi mesi, e probabilmente anche anni, lo strumento più veloce ed efficace per diagnosticare il Coronavirus. La campagna vaccinale in atto ha sicuramente messo all’angolo il virus, che però continua a circolare e quindi rappresenta una minaccia reale dalla quale difendersi.
Oltre a rispettare tutte le normative vigenti anti-Covid, in caso di sospetta contrazione del virus o contatto con soggetti positivi, bisogna sottoporsi al tampone. Questa misura è necessaria per impedire la diffusione dei contagi e contrastare efficacemente la pandemia.
Per questo motivo è nato il Green Pass, ossia la “Certificazione Verde”, un documento che attesta la negatività del soggetto. Nei seguenti paragrafi ti spiego cos’è il Green Pass e come funziona, per poi analizzare le modalità di trasporto dei tamponi Covid.

Cos’è il Green Pass e quando serve?

Il Green Pass è stato introdotto col decreto anti-Covid del 22 aprile 2021, successivamente modificato col decreto del 18 maggio, per spostarsi dalle Regioni in fascia rossa o arancione, anche se fortunatamente al momento le regioni sono tutte in fascia gialla e alcune in fascia bianca. A partire dal primo luglio dovrebbe essere sostituito dal Digital Covid Certificate, un documento che permette lo spostamento all’interno dei paesi UE.
Il Green Pass valido per l’Italia viene rilasciato quando si dimostra di:
-essersi vaccinati;
-essere guariti eventualmente dal Covid;
-essersi sottoposti a tampone con esito negativo.
Oltre che per spostarsi tra le diverse regioni in fascia rossa o arancione, il Green Pass serve anche per:
-visitare gli anziani nelle RSA;
-partecipare a feste e matrimoni dal 15 giugno nelle regioni in zona gialla e dal 31 maggio nelle regioni in zona bianca.
Tale certificato potrebbe essere necessario anche per partecipare ad altri eventi, come concerti o serate in discoteca.

Come spostarsi nei Paesi UE?

L’Italia sta pensando di adottare il “pass verde nazionale” per viaggiare dall’estero verso l’Italia, in attesa del Green Pass europeo. Al momento però, per allinearsi con le direttive europee, l’idea del “pass verde nazionale” è in stand-by.
Per entrare in Italia è quindi necessario un tampone negativo, da effettuare 48 ore prima della partenza. Chi proviene da paesi extra UE deve inoltre osservare una quarantena precauzionale di 10 giorni. Per viaggiare all’estero bisogna invece tenere conto che ogni paese adotta regole diverse, anche all’interno della UE. Il tampone prima della partenza, anche per i vaccinati, è quindi obbligatorio.

Le 3 tipologie di tamponi

I cittadini che hanno bisogno del tampone per viaggiare o per partecipare a cerimonie, o semplicemente per accertare la non positività al Covid-19, hanno tre opzioni:
-tampone molecolare;
-tampone rapido Covid;
-test sierologico.
Il tampone molecolare viene effettuato tramite un bastoncino cotonato che consente di prelevare un campione delle vie respiratorie. Dura pochi secondi e non è particolarmente invasivo.
Il tampone rapido, o antigenico, prevede il prelievo di un campione naso-faringeo ed i tempi di risposta sono molto rapidi, nell’ordine di 15-30 minuti.
Infine il test sierologico, che si basa sull’analisi del sangue, può essere:
-qualitativo: è sufficiente una goccia di sangue per capire se il soggetto è entrato in contatto col virus e se il sistema immunitario ha prodotto i necessari anticorpi;
-quantitativo: serve un prelievo di sangue e consente di dosare gli anticorpi prodotti.

Perché è importante garantire il corretto trasporto dei tamponi Covid?

Le farmacie e gli ospedali per rifornirsi devono avvalersi di aziende qualificate e che hanno saputo adeguarsi prontamente all’emergenza sanitaria. La consegna di tamponi Covid deve essere effettuata in modo corretto e nel pieno rispetto delle normative vigenti per due motivi principali.
Innanzitutto bisogna salvaguardare e tutelare la salute e l’incolumità degli operatori sanitari e del personale di laboratorio che manipolano i campioni. Naturalmente è poi necessario garantire l’integrità e la perfetta conservazione dello stesso tampone, affinché i test effettuati su di esso siano attendibili e affidabili.
In caso di contaminazione del tampone, c’è il rischio di effettuare una diagnosi sbagliata con conseguenze gravissime. Un paziente positivo potrebbe erroneamente risultare negativo, col rischio di muoversi liberamente e diffondere ulteriormente il contagio del virus.

Quali sistemi utilizzare per il trasporto dei tamponi in sicurezza?

I centri ospedalieri, le strutture assistenziali e le unità ambulatoriali che effettuano tamponi per la diagnosi del virus devono rivolgersi ad aziende specializzate per la consegna di tamponi Covid.
I tamponi vengono stipati in un’unità di contenimento, certificata UN3373 cat. B che assicura un triplice sistema di chiusura come imposto dalle normative europee, prevenendo così ogni rischio di trasmissione del virus durante le successive manipolazioni.
È poi necessario usare, per il trasporto dei tamponi, un triplice sistema di contenimento che comprende:
-una provetta dove viene riposto il tampone;
-un sacchetto di polietilene o un barattolo in polietilene rigido, entrambi certificati UN3373 cat. B;
-una scatola di cartone, riportante le scritte di diciture imposte dalla normativa UN3373.
Bisogna infine utilizzare mezzi adeguati e affidarsi a personale esperto e competente per garantire la perfetta manipolazione dei tamponi e la consegna entro i tempi previsti dalle normative.