Consumo di suolo: il bilancio dell’Osservatorio permanente contro il consumo di suolo e la tutela del Paesaggio del Sud-Est Milano per il 2023

Duro affondo del sodalizio ambientalista: «Gli Amministratori si piegano ai voleri dei costruttori vantandosi (o, raramente, giustificandosi) di aver incassato oneri di urbanizzazione. Sempre più preoccupati per la vivibilità del nostro territorio»

L’Osservatorio permanente contro il consumo di suolo e la tutela del Paesaggio, sodalizio composto da una serie di associazioni ambientaliste attive nel Sud-Est Milano, ha tracciato un quadro relativo al Consumo di suolo per l’anno da poco concluso. Il quadro emerso, relativamente ai Comuni del quadrante territoriale di riferimento, è tutt’altro che positivo, con un incremento costante di consumo di suolo negli ultimi due anni.
 
«Nel bilancio che facemmo nello scorso annoaffermano gli aderenti all’Osservatorio - avevamo registrato un peggioramento: il Sud-Est Milano aveva perso nel 2021 altri 10 ettari di suolo. Nel 2022 il consumo di suolo è stato il doppio, 20 ettari. Tra i 15 comuni dell’area omogenea in questione, solo San Colombano al Lambro non ha consumato suolo.  Al di sotto di un ettaro di suolo consumato ci sono Mediglia, Dresano, Tribiano, San Giuliano Milanese, Vizzolo Predabissi, Melegnano, Pantigliate e Colturano». Secondo l’Osservatorio, il futuro non potrà che riservare un trend in costante peggioramento: «lo testimoniano i silenzi degli amministratori (dichiarazioni rese al Cittadino nel Brindisi dei sindaci) su consumo di suolo e tutela del paesaggio - sostengono -, con solo una rara e lodevole eccezione: la sindaca di Vizzolo, con i recuperi della ex cava TEEM ed ex discarica di Montebuono. Per il resto le parole usate dai sindaci su suolo e paesaggio, salvo blande dichiarazioni di principio, sono state: parcheggi, rotatorie, nuova viabilità, nuove strutture». 

Date queste premesse, le associazioni che compongono l’Osservatorio elaborano alcune considerazioni riguardo quei Comuni che, a loro dire, hanno consumato più suolo nel 2023: 
 
Paullo 
Come l’anno scorso la maglia nera per il consumo di suolo nel Sud-Est Milano spetta a Paullo, 4.4 ettari si aggiungono ai 5,7 consumati nel 2021. Di fronte a questi numeri diventa incomprensibile la dichiarazione del sindaco: “Sono orgoglioso che questa sia stata la prima amministrazione comunale a Paullo a ridurre il consumo di suolo negli strumenti urbanistici, concetto difficile da spiegare e che si presta a strumentalizzazioni facili nel momento in cui si vede sorgere una gru”. Poi si giustifica sostenendo che il nuovo cemento viene dal passato e che, essendo Paullo una comunità povera di risorse economiche, l’uso di oneri di urbanizzazione sui bilanci ha permesso di reggere alle crescenti esigenze.  

San Donato Milanese
All’orizzonte il mega-progetto del nuovo stadio del Milan nell’area di Cascina San Francesco, la cementificazione di un’area di 108mila mq, stando almeno alla presentazione fatta dal sindaco alla stampa. L’intera area interessata è di 480mila mq e, molto verosimilmente, una fetta ulteriore di suolo sarebbe sacrificata per le strutture di contorno. Inoltre, la città sta perdendo grossi insediamenti industriali (SAIPEM e SNAM) e vedrà quindi palazzi vuoti e potenziali fonti di degrado. Resta ancora aperta la vicenda del pratone, il sindaco ha dichiarato che non interverrà sulla proprietà dell’area e considera il capitolo chiuso. Quindi, via alla cementificazione. Nel Brindisi di sindaci non una parola sullo stadio né sul trasloco degli insediamenti industriali. Il sindaco parla invece della riqualificazione, in un’ottica a forte vocazione naturalistica, del parco della “Campagnetta” di via Di Vittorio: un importante polmone verde e un corridoio naturale che potrà diventare parte fondamentale del “Cammino dei Monaci”, il percorso che unirebbe le vicine Abbazie di Chiaravalle e di Viboldone. Poco importa se lo stadio di cui è attivo sostenitore ostacolerebbe questo Cammino.

Melegnano 
Sono iniziati i lavori per l’insediamento del Data Center che stanno sigillando oltre 200mila metri quadrati di suolo agricolo, il 4% dell’intero territorio comunale. Per il sindaco: “Tutto questo porterà molteplici benefici da svariati punti di vista: dalle opere pubbliche connesse al maxi-intervento agli oneri di urbanizzazione con i tributi annuali e l’indotto per le attività produttive locali”. Per rafforzare la visione secondo cui sia giusto svendere il suolo, ci si fa scudo con i velenosi oneri di urbanizzazione. Resta poi ancora aperta la vicenda San Carlo, che avrebbe un impatto maggiore. Altro suolo sarà sigillato per costruire l’Ospedale di comunità del territorio. Visti gli enormi problemi della sanità, opera certamente meritoria che avrebbe però potuto trovare spazio in aree da rigenerare, che in città sono presenti, senza consumare suolo vergine. La nuova costruzione sarà fatta a ridosso del vecchio cimitero di Pedriano, di cui restano un rudere di muro e una cappella votiva. L’area in questione copre una superficie di circa 3.000mq. Anche quest’area si chiama San Francesco. Avviati poi alcuni piani che sono restati nel cassetto per anni e che sigilleranno nuovo suolo e, notizia dell’ultimo minuto, un’area verde sarà sacrificata per creare nuovi parcheggi. Anche in questo comune, già maglia nera per il consumo di suolo, si sta avviando una variante al PGT.

Colturano 
Questo comune ha in approvazione una variante al PGT che prevede nuovo consumo di suolo. Leggendo le dichiarazioni dell’Amministrazione invece si ridurrebbe il consumo. In realtà l’Amministrazione parla con lingua burocratica, mascherando la realtà con la destinazione d’uso, una norma illogica usata in Lombardia per monitorare il bilancio del suolo. La variante ipotizza poi, per giustificare i nuovi edifici, una crescita della popolazione del 38%. Questo è un artificio che si ritrova spesso nei Piani di Governo dele Territorio. Queste le parole del sindaco: “Senza dimenticare infine il Piano di governo del territorio che, dopo l’adozione avvenuta nell’ottobre 2023, approveremo entro il primo trimestre 2024. Lasciamo a Colturano uno strumento urbanistico finalmente attuabile per vedere realizzate le opere di urbanizzazione e razionalizzazione ferme da troppo tempo”

«Insomma - conclude l’Osservatorioper il 2023 ancora un bilancio negativo. Siamo sempre più preoccupati per la vivibilità del nostro territorio e, ancora di più, per l’indifferenza di molti nostri amministratori. La cosa non ci fa sperare in un futuro più roseo anzi, meglio, più verde».

L’Osservatorio è un organismo composto dalle strutture locali di Italia Nostra, Legambiente, WWF, Slow Food, DESR, Amici di Carlotta, Comitato Tilt Vizzolo, Greensando, Comitato Stop alla logistica Sordio-San Zenone, Associazione per i Vivai proNatura, Associazione per il Parco Sud Milano, Associazione NOI, Associazione Cittadini di Paullo, Comitato salviamo gli alberi di via Galvani a Peschiera Borromeo, Comitato Salviamo il Pratone, Comitato No Logistica di Paullo e Associazione Culturale per l’Autogestione.