Milano, la ‘ndrangheta fa affari col Padel, sotto sequestro i campi alla Lombardia Uno del Comune di Buccinasco: «Un business infinito»

La Direzione investigativa antimafia ha arrestato l’imprenditore 39enne Marco Molluso, nipote di due boss entrambi condannati per associazione mafiosa, originari di Platì (Reggio Calabria) ma da anni migrati a Buccinasco

Foto Archivio

Marco Molluso, un imprenditore di 39 anni, originario di Platì in Calabria ma da tempo residente nell'hinterland milanese, come racconta il Corriere della Sera, è stato arrestato con l'accusa di aver messo le mani sul business del padel. Il GIP Anna Calabi ha emesso una grave accusa nei suoi confronti: emissione ed utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti ed autoriciclaggio. Secondo le intercettazioni, Molluso nipote dei boss mafiosi Giosofatto e Francesco, entrambi condannati per associazione mafiosa, ha definito questo business «infinito». Marco Molluso ex calciatore e allenatore dei dilettanti, ha anche precedenti penali per droga ed è stato candidato alle elezioni comunali nel 2010 raccogliendo 69 preferenze a sostegno del candidato di centrodestra ch epoi perse la competizione elettorale. Un'indagine successiva svela che la società immobiliare di cui l'uomo è titolare avrebbe partecipato ad una frode fiscale da 1,5 milioni di euro, utilizzando 700 mila euro per la costruzione dei campi da padel. I funzionari della Dia (Direzione investigativa antimafia), sotto la supervisione dei magistrati Alessandra Dolci e Silvia Bonardi della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno condotto una serie di ispezioni, nonché il sequestro di 8 lotti di terreno realizzati dalla famiglia Molluso nella proprietà comunale di via De Nicola, che secondole accuse sarebebro stati edificati illegalmente. Secondo il magistrato, ai lavori avrebbe partecipato tutta la famiglia Molluso anche tramite le imprese gestite da  Giosofatto e dai suoi figli, zio e cugini di Marco Molluso.