Mediglia, RSA, i famigliari degli ospiti di Residenza Borromeo lanciano un appello «Aiutate i superstiti, finché sono ancora vivi»

Ancora troppi gli interrogativi senza risposta, chi ha perso il proprio caro si domanda: «Perché c’è stato un silenzio preoccupante e assordante? Perché non vengono eseguiti i tamponi a tutti gli ospiti? Chi è l’interlocutore di Residenza Borromea in ATS?»

Nonna Palmira classe 1931 deceduta il 16 marzo 2020

Nonna Palmira classe 1931 deceduta il 16 marzo 2020 avrebbe compiuto 89 anni il 29 marzo

«Salvate gliospiti della RSA intanto che sono ancora vivi»

Laura scrive a 7giorni, esprimendo il cordoglio per la scomparsa di numerosi ospiti e lancia un grido di aiuto: «Ho avuto la mamma ricoverata a Residenza Borromea, è anacronistico ma dico per fortuna è mancata nel luglio scorso. Ho continuato ad andare a trovare i miei nonnini, perché si era instaurato un affetto speciale con tutti. Adesso sentire che uno dopo l'altro se ne vanno il dolore e l'angoscia aumenta. Ma ora non è possibile salvare il salvabile? Quelli che tutt'ora sono ricoverati e sono negativi o positivi al tampone? Aiutateli!».

«Abbiamo l’impressione che siano stati sacrificati sull’altare dell’emergenza»

Anche Paolo ci fa recapitare un messaggio, ed esprime una serie di interrogativi: «Grazie per aver sollevato questo problema, e soprattutto grazie per continuare a tenere alta l’attenzione della pubblica opinione su questa tristissima vicenda. Non sono solo anziani, sono persone, non bisogna scordarlo. Abbiamo tanto l’impressione che siano stati sacrificati sull’altare dell’emergenza. Troppo silenzio, troppa confusione, troppa attesa per i tamponi. Mia zia è ricoverata purtroppo e temo per la sua vita, come è possibile che l’ATS non faccia il tampone a tutti gli ospiti? Come è possibile che al Comune di Mediglia risultino 14 contagiati quando per il Prefetto di Milano sono tutti contagiati i ricoverati della RSA? Chi è l’interlocutore di Residenza Borromea in ATS?»

«... il personale non indossa i dispositivi di protezione individuale»

Gianluca invece ci scrive inoltrandoci una email inviata il 4 marzo a Residenza Borromea dove segnala che in quella data il personale non indossa i dispositivi di protezione individuale.

«...ma forse lì qualcuno la propria parte non l’ha fatta!»

Claudia raccontandoci la storia di nonna Palmira (88 anni) deceduta il 16 marzo 2020 a Residenza Borromea elenca una serie di interrogativi ai quali le piacerebbe avere risposta al più presto:
«A seguito di quanto sta emergendo a riguardo della RSA di Mediglia – scrive la donna residente a Peschiera Borromeo -, mi pongo delle domande a cui spero venga data al più presto risposta. Sono riflessioni che per chi è colpito personalmente come me e la mia famiglia fanno male, ma sono riflessioni necessarie perché quanto successo non si ripeta più. Cercherò a mente fredda di porre domande che devono trovare risposte da chi di competenza e questo lo si deve fare per il rispetto dei pazienti che si sono trovati dentro alla RSA, per quelli che ci sono ancora e per tutti i loro parenti che con grande dignità stanno affrontando tutto questo.  Le domande che mi pongo e a cui spero chi di competenza darà una risposta sono:
-Quando è stato rilevato il primo contagio all’interno della RSA?
-Sono state subito prese le misure di sicurezza nei confronti degli altri pazienti e degli operatori sanitari che lì operavano?
-Sono stati fatti i controlli dagli organi competenti all'interno della RSA per vedere se tutte le indicazioni sulle misure di sicurezza fossero rispettate?
-Perché non sono state allertate le famiglie della situazione e perché le stesse non sono state sottoposte a tampone e quarantena visto che andavano normalmente a trovare i loro cari prima che la RSA venisse chiusa?
-Perché c’è stato un silenzio preoccupante e assordante nelle prime settimane dopo la chiusura della RSA quasi non si volesse far sapere nulla! Chi ha preso tale decisione e perché?
-È possibile avere le cartelle cliniche dei propri cari per capire cosa è a loro successo? Mia nonna il 16 marzo al mattino ci hanno detto che stava bene… .e alla sera alle 21,30 non c’era più! Cosa è successo? E’ stata contagiata? Le è stato fatto il tampone?
Certo a fronte delle risposte a queste domande, mia nonna Palmira e tanti altri pazienti deceduti non torneranno indietro, e il dolore delle famiglie certamente non verrà lenito, ma almeno si avrà un quadro di verità e chiarezza su come è stato gestito il tutto e se ci sono stati errori è il momento di rilevarli per non ricommetterli più in futuro. Le emozioni di rabbia, sconforto, dolore, abbandono, quelle io e la mia famiglia ce le teniamo per noi, ma come tutte le altre famiglie che si trovano nella nostra situazione, chiediamo che ci venga detta la verità e come si dice … tutto andrà bene se tutti fanno la loro parte … ma forse lì qualcuno la propria parte non l’ha fatta!»
Giulio Carnevale

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