Anziano ucciso in casa a Milano: presunto assassino fermato a Melegnano

L’uomo, un 35enne impiegato come magazziniere in una farmacia, è accusato dell’omicidio di un 82enne in Porta Romana. Per entrare in casa, il 35enne aveva utilizzato una motosega, tentando poi di dare fuoco all’appartamento. Il pensionato lo aveva già denunciato per stalking

I Carabinieri nell'androne del palazzo dove è stato ucciso l'82enne

I Carabinieri nell'androne del palazzo dove è stato ucciso l'82enne

I Carabinieri hanno arrestato quello che, stando agli elementi in loro possesso, sarebbe l’assassino dell’82enne Pierantonio Secondi, trovato agonizzante nel suo appartamento di Milano, zona Porta Romana, nella notte di lunedì 6 dicembre. Si tratterebbe di un 35enne di origini romene, residente a Melegnano e impiegato come magazziniere in una farmacia in piazza Risorgimento, sempre nel Comune melegnanese.

Quando i militari erano giunti nell’appartamento del pensionato lo avevano trovato agonizzante, colpito da numerosi fendenti di due coltelli da cucina. In base alla dinamica ricostruita dagli inquirenti, l’assassino si era introdotto nell’abitazione di via Giulio Romano forzando la porta blindata con una motosega, per poi avventarsi contro Secondi, accoltellarlo, infierire sul suo corpo e tentando infine di dare fuoco all’appartamento. Sentendo strani rumori provenire dall’abitazione, alcuni vicini di casa avevano chiamato il 112 ma, al loro arrivo, i Carabinieri di Milano Monforte avevano trovato l’anziano ormai in fin di vita. 

Al culmine di un’indagine lampo, gli uomini dell’Arma sono risaliti all’assassino e lo hanno tratto in arresto con l’accusa di omicidio aggravato e tentato incendio, trasferendolo a San Vittore. Gli elementi in mano agli inquirenti che portano alla colpevolezza del 35enne sarebbero numerosi e giudicati “solidi”. Vittima e (presunto) carnefice, infatti, si conoscevano: addirittura l’82enne aveva denunciato due volte il 35enne per stalking, ottenendo altrettanti provvedimenti di divieto di avvicinamento. 

Di fatto, secondo gli inquirenti, il movente andrebbe ricercato proprio nel rapporto conflittuale tra i due, nato poco più di un anno fa e divenuto un crescendo di litigi e minacce. Inoltre sono state trovate alcune mail inviate alla vittima dall’indiziato, dove quest’ultimo esprimeva forte risentimento per la decisione dell’82enne di porre fine alla loro amicizia a causa degli atteggiamenti sempre più aggressivi e persecutori del 35enne. Ulteriore elemento in mano agli investigatori sono le immagini delle telecamere che avrebbero ripreso il 35enne allontanarsi dall’androne del palazzo, assieme alle testimonianze di alcuni residenti. 

Allo stato attuale l’arrestato si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma per gli inquirenti non ci sono altri sospettati dell’omicidio. 

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