Chiude un’insolita e gradita 448a Fiera del Perdono; il sindaco Bellomo ne è «contentissimo». Sarà ricordata come la fiera delle innovazioni?
Così il sindaco Bellomo sigla i suoi umori sulla kermesse stracittadina. L’eco di Marco Lanzani, cui tocca l’Assessorato alla Fiera: «Un successo incredibile, mai riscosso negli ultimi vent’anni. Ed è solo l’inizio del cambiamento».
23mila visitatori il primo giorno e 940 giri di pony per i bambini: target centrato, si direbbe. Spalla forte, l’assessore alla Cultura Zanaboni: una Fiera «riuscita meglio, con più risorse e più iniziative, contro le ristrettezze economiche degli anni passati. La Festa dei Bambini ha poi disincentivato gli episodi di ubriachezza molesta». Fa da contrappeso lo sguardo di Pietro Mezzi, SEL, ex sindaco, oggi il più critico consigliere di minoranza: «La Fiera funziona se il tempo tiene. E così è stato. I problemi? L’assenza dei meccanici agricoli in piazza IV Novembre, a causa dell’assenza dei loro interlocutori storici, ovvero la Polizia locale; le bancarelle in centro, disposte casualmente, con poco tratto per deambulare; la scarsità di Associazioni; l’uso rozzo di elementi delicati come il fossato e il giardino del Castello, dove gli escrementi di cavallo non sono ancora stati puliti». Come è stato chiuso il bilancio? Lanzani sterza: «Si fa fatica a chiudere la fiera in positivo. Tuttavia, abbiamo abbassato le perdite da 72mila euro a 15-20mila».
Marco Maccari