Dieci domande al sindaco Vito Bellomo

L’operato dell’attuale amministrazione nel corso di un triennio. E cos’è in progetto

Bilancio di questi tre anni? Positivo: nel 2007 la situazione era scandalosa. Per quanto riguarda le opere pubbliche, che erano fra le richieste dei cittadini, abbiamo fatto un ottimo lavoro: 600.000 euro per il cedimento strutturale della scuola di via Cadorna, 180.000 euro per l'impianto elettrico della piscina comunale. Poi la risistemazione del tetto del Comune, il rifacimento della piazza, della via Emilia, e di numerose strade della città. Per quanto riguarda le persone in difficoltà, abbiamo garantito una rete di protezione sociale. Un altro punto è il tema della sicurezza: una collaborazione tra Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia locale ha reso Melegnano una  fra le città più sicure della provincia di Milano, con un trend della criminalità in diminuzione, dal 2007 al 2010.

In Comune com'è il clima politico tra destra e sinistra?
Penso che il centro sinistra non abbia digerito la perdita di Melegnano dopo 50 anni, ma ora i rapporti sono migliorati e la contrapposizione è rientrata in una dialettica politica che permette di lavorare insieme.

Qual è il maggior problema di Melegnano?
Il traffico, problema sovra comunale che Melegnano non può risolvere sola. La Tangenziale Est esterna, osteggiata dal centro sinistra, porterà a Melegnano tre infrastrutture importanti, tra cui il collegamento Cerca-Binasca e a sud di Melegnano una “tangenzialina” per chi da Lodi è diretto alla via Emilia. Dal prossimo anno potremmo già vedere i primi cantieri e il traffico risolto.

Critiche dall'opposizione sulla pavimentazione di Piazza Risorgimento, pericolosa per gli anziani: un commento?
Delle cadute possono capitare, ma non sono arrivate denunce. Io ho un altro riscontro sulla piazza: è bella, piace e ha portato l'abbattimento delle barriere architettoniche. Il centro sinistra s'è fatto sfuggire questa occasione di riqualificazione e ora si attacca a inutili critiche.

Un parere sulla proposta dell'assessore Raimondo: «Le case di accoglienza vadano agli italiani».
Di fronte a un'emergenza abitativa, abbiamo preso queste case di accoglienza per extracomunitari non residenti e le abbiamo messe a disposizione di melegnanesi sotto sfratto o in difficoltà. Una politica nei confronti dei cittadini di Melegnano, che pagano le tasse per avere dei servizi.

È più una differenza tra melegnanesi e non piuttosto che tra italiani e stranieri?
Esatto, vogliamo dedicarle ai residenti di Melegnano. Non è una questione razzista, visto che abbiamo il 10% di extracomunitari, perfettamente integrati.

Quest'anno molti bambini non hanno trovato posto nel nido comunale: la soluzione?
In arrivo due asili nuovi. Uno nell'area Broggi, e un altro nel quartiere di Montorfano, dopo l'approvazione del piano d'intervento del prossimo 7 ottobre.
State elaborando il piano di governo del territorio...
Melegnano è un punto di riferimento anche per le attività produttive: stiamo sviluppando aree importanti e ci sono molte multinazionali interessate a portare lavoro alla città, anche perché siamo in uno snodo viabilistico decisivo.

Progetti per il 2011?
Far diventare Melegnano protagonista culturale nel Sud Milano, completando il recupero del Castello. Ma in questo momento la priorità sono le persone in difficoltà, gli interventi sulle scuole e sulle manutenzioni di strade e marciapiedi.

Si ricandiderà?
Assolutamente. Tra l'altro, sostenuto da possibili liste civiche che vogliono appoggiarmi. Rispetto a un centro sinistra schiacciato sulla sinistra estrema, che disorienta l'elettorato, il nostro centrodestra compatto sta governando bene e ha buone possibilità di rivincere.

Elisa Murgese