4a Conferenza Mondiale "Science for Peace": un progetto della fondazione Umberto Veronesi

Tre i temi fondamentali trattati, trentaquattro il numero degli interventi, esagerato il numero dei partecipanti. Questi sono solo alcuni dei dati statistici che hanno caratterizzato la 4a Conferenza Mondiale "Science for Peace", organizzata dall'omonima fondazione di cui Umberto Veronesi è il presidente.

L'evento si è svolto il 16 e 17 novembre presso l'aula magna del nuovo edificio dell'Università Bocconi di Via Röentgen. Due giornate di dibattito e confronto con il contributo di eccezionali uomini di scienza e di cultura per analizzare le concrete proposte per la costruzione di processi di pace e presentare i risultati dei gruppi di lavoro istituiti dal progetto. Ad animare il dibattito ci hanno pensato esperti internazionali e nazionali con la moderazione di giornalisti professionisti di grande spessore.
La conferenza si è aperta con i saluti istituzionali. Dapprima è stato letto il saluto del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e poi hanno preso parola rispettivamente Andrea Sironi, il rettore dell'Università Bocconi, Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, Guido Podestà, il presidente della Provincia meneghina e a chiudere il cerchio dei saluti è stato Umberto Veronesi, l'ideatore dell'evento e il cui pensiero è racchiuso in queste parole: «La pace non è solo assenza di guerra ma è una convinzione di fondo che si può esprimere in ogni comportamento dell'uomo. La tendenza alla risoluzione pacifica dei conflitti è, infatti, parte integrante della nostra biologia. La scienza ci ha confermato che l'uomo è geneticamente non violento».
Tra coloro che sono intervenuti, non può non essere citato lo scrittore e saggista israeliano David Grossman, vincitore dell'Art for peace Award 2012, il quale, nel suo messaggio, ha evidenziato la necessità di non rispondere alla guerra con la violenza ma con amore: «Non c'è nulla di più sbagliato che rispondere al fuoco con le armi» ha affermato.
Ad aprire il discorso inaugurale, invece, ci ha pensato Kathleen Kennedy Townsend, la nipote di John Kennedy, vicepresidente di "Science for Peace", nonché professoressa presso la School of Public Policy, Georgetown University di Washington. Particolarmente affascinante è stato il racconto di un episodio che ha visto protagonista suo padre Robert. Ha ricordato di come, in seguito alla morte di Martin Luther King, circa 300 paesi degli Stati Uniti hanno compiuto atti di violenza e ribellione, meno che uno, Indianapolis, dove suo padre aveva tenuto un discorso pacifista: «Mio zio John e mio padre Robert - commenta - ci hanno insegnato che ognuno di noi può fare la differenza nel mondo in cui viviamo. Credo che la scienza possa essere utilizzata in favore della pace».
A seguire è intervenuta Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace 2003, che si è soffermata su due tematiche importanti: la mancanza di parità tra uomini e donne e il problema della pena di morte. Tutto ciò è stato trattato facendo particolarmente attenzione alle atrocità compiute ancora oggi nel suo paese, l'Iran. In riferimento alla prima tematica ha affermato: «Non si può parlare di pace o democrazia, se non è riconosciuta la parità di diritti tra uomini e donne, il presupposto fondamentale di ogni sistema libero».
In riferimento al secondo problema, invece, assai diffuso soprattutto nei regimi dittatoriali, ha poi dichiarato: «Il motivo per cui nel mio paese, e in altri come il mio, avvengono episodi di violenza gratuita risiede nella paura che ha il governo. Il governo ha paura del popolo, si trova in una situazione di debolezza e il suo unico mezzo di difesa è spaventare le persone con la violenza
».
Continuando la lista della prestigiosa kermesse di personaggi di caratura internazionale, l'evento è proseguito con un overview sul programma della conferenza tenuto da Alberto Martinelli che ha dato il via al dibattito sulle tre principali tematiche della conferenza: "La dignità della persona alla luce delle neuroscienze", "L'accessibilità globale alle risorse" e "La pacifica convivenza in libertà e diversità". Due Lectio Magistralis in materia di controllo e legislazione nell'industria delle armi hanno poi completato il programma.
Non basterebbe un semplice articolo per affrontare tematiche così importanti e, per evitare di banalizzare quello che è stato un evento che ha smosso la coscienza di tutti i partecipanti alla conferenza , sarebbe meglio fermarsi su queste ultime parole, dandovi la possibilità di documentarvi al meglio al sito: www.fondazioneveronesi.it, in attesa della 5a edizione che ci regalerà come ogni anno grandissime emozioni.
Un grazie di cuore alla Fondazione Veronesi da parte della redazione di 7giorni e di Radio Sound Milano 96.3FM!


Giancarlo Capriglia


4° Conferenza Mondiale