Anche i Comuni sotto i 5mila abitanti devono rispettare il Patto di Stabilità

L’Eurozona scotta. Anno di grazia 2013: i pagamenti per la riduzione del debito della pubblica amministrazione sono stati demandati anche alle piccole cittadine, i Comuni italiani con popolazione sotto i 5000 abitanti.

Calcolo del bilancio minimo comunale e media della spesa corrente diventano duro pane per tutti i denti. Applicato da apposite leggi, l’ultima delle quali è la Legge n. 228 del 24 dicembre 2012, il Patto fissa un obiettivo di bilancio dichiarando che il saldo tra le entrate e le spese finali deve essere positivo, pena riduzioni ai finanziamenti statali. Si impone in politica la priorità, quasi il dogma, del risanamento finanziario.
E le nostre città, come reagiscono? Soprattutto, all’indomani delle dichiarazioni del presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi - rilasciate ad Amsterdam sui troppo alti tassi di prestito bancario alle piccole e medie imprese private -, a quali livelli si attesteranno il loro potere d’investimento e la loro capacità di pagare le imprese fornitrici?
Marco Maccari