La circolare divulgata il 31 marzo dal Gabinetto del Ministero dell’Interno, dalla quale sembravano trasparire timide aperture ad alcune piccole deroghe delle restrizioni in vigore, aveva suscitato la reazione indignata dell’assessore al Welfare Giulio Gallera, seguita dalle rimostranze di alcuni esponenti delle altre regioni italiane, Vincenzo De Luca (governatore della Campania) in testa. L’assessore milanese non era infatti rimasto a guardare, esprimendo la propria delusione e irritazione per alcune decisioni prese a Roma senza che i rappresentanti delle regioni più colpite dal Covid-19 fossero consultati. La circolare ministeriale era inoltre stata giudicata come eccessivamente permissiva e ottimistica nonché come un incentivo a trasgredire le norme vigenti. 

Ecco che dunque a fungere da paciere, o quanto meno a rendere la situazione più chiara e comprensibile ai cittadini lombardi, quanto mai  confusi e spiazzati di fronte ad una politica che litiga su temi di capitale importanza, è intervenuto il numero uno della politica lombarda, il governatore Attilio Fontana. Questi ai microfoni di Radio 1 durante la trasmissione Cento Città ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Ieri ho avuto un colloquio telefonico con il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, la quale mi ha spiegato che non intendeva raggiungere quello scopo (incentivare le trasgressioni, ndr) e che oggi probabilmente farà uscire un comunicato in cui chiarisce il significato»  della circolare. La speranza è certamente che, visti i precedenti e l’infinito susseguirsi di decreti e norme, la toppa non risulti peggiore del buco. Adesso nei pressi di Palazzo Lombardia, come in tutta la regione, si attende il nuovo comunicato ministeriale.