Coronavirus, l'ultima circolare del Ministero degli Interni scatena un vespaio, Gallera: «rischia di incentivare la trasgressione delle norme»

Nella circolare divulgata dal Gabinetto del Ministro sono presenti alcune delucidazioni sull’interpretazione delle norme in vigore non gradite a Regione Lombardia

Passeggiata sì o passeggiata no? Ci si può spostare all’interno del proprio comune? E il jogging? Sono questi alcuni dei dubbi amletici che costellano le giornate degli italiani (e non solo) costretti a un lungo periodo di inattività forzata e di cattività domestica, decise dal governo nel tentativo di limitare il contagio da Covid-19 grazie a misure piuttosto stringenti. In gergo informatico, queste domande che tutti si pongono e che rimbalzano sui social e sui media come palline da tennis a Wimbledon, si chiamerebbero FAQ (Frequently Asked Questions). Le regolamentazioni e i decreti in tema di restrizioni delle attività e degli spostamenti, specie delle persone fisiche, si sono susseguiti nelle ultime settimane con una rapidità che ha lasciati spiazzati molti osservatori e quasi tutti i cittadini. È per ovviare alle conseguenti perplessità degli italiani che dal Ministero dell’Interno è stato divulgato un testo, con il quale si cerca di fare luce su alcuni passaggi oscuri delle norme vigenti, per quanto possibile e compatibilmente con le incertezze che le circostanze comportano, incertezze che attanagliano inevitabilmente anche le autorità politiche e mediche. Nel dettaglio ecco quanto contenuto nella circolare del Ministero.

Innanzitutto, l’oggetto: «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale. Divieto di assembramento e spostamenti di persone fisiche. Chiarimenti», già di per sé un discreto punto di partenza che fa ben sperare i più confusi e – giustamente – smarriti tra i cittadini. Il testo prosegue quindi nell’intento di ribadire che «la finalità dei divieti e delle limitazioni imposti dalle disposizioni adottate risiede nell’esigenza di prevenire e ridurre la propagazione del contagio». Confermando il divieto di assembramento delle persone fisiche e la necessità del mantenimento del distanziamento sociale (almeno un metro), vengono specificate alcuni dettagli dal vago sapore di piccole concessioni e deroghe alle norme in vigore. 

In primis, secondo quanto si legge nella circolare, «il divieto di assembramento non può ritenersi violato dalla presenza in spazi all’aperto di persone ospitate nella medesima struttura di accoglienza (ad esempio, case-famiglia)». Si ribadiscono invece i consueti divieti per coloro che si recassero nella struttura provenendo dall’esterno. È poi da «intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione. La stessa attività può essere svolta, inoltre, nell’ambito di spostamenti motivati da situazioni di necessità o per motivi di salute». Nulla da fare invece per gli amanti del jogging e dello sport in generale, festa rimandata a tempi migliori: la circolare ribadisce e discerne con nettezza l’attività motoria legata a motivi di salute (da svolgersi nei pressi dell’abitazione e per un tempo limitato) e le attività ludiche e ricreative. Nel rammentare il divieto generale di assembramento, la circolare si chiude con una delucidazione riguardo alla possibilità di«spostamenti nei pressi della propria abitazione giustificati da esigenze di accompagnamento di anziani o inabili da parte di persone che ne curano l’assistenza, in ragione della riconducibilità dei medesimi spostamenti a motivazioni di necessità o di salute».

Le pur caute aperture provenienti da Roma non hanno però trovato terreno fertile nei pressi di Palazzo Lombardia; a stretto giro di posta è infatti arrivata la focosa risposta dell’Assessore al Welfare Giulio Gallera, l’uomo che sin qui e sin da subito ci ha sempre messo la faccia, prodigandosi per i propri concittadini senza fare sconti a se stesso né ai propri collaboratori. La riposta dell’assessore milanese, affidata ad una nota pubblicata sul sito della Regione Lombardia, non si è fatta attendere. «Non è questo il momento di abbassare la guardia. La Circolare diffusa dal Ministero dell'Interno rischia di creare un effetto psicologico devastante vanificando gli sforzi e i sacrifici compiuti finora», sono le dure parole di Gallera, che non accetta un’iniziativa presa da non si sa chi in qualche palazzo romano senza che le regioni maggiormente coinvolte dall’epidemia, Lombardia in primis, fossero informate. «Il provvedimento ministeriale potrebbe essere inteso come un segnale di allentamento delle misure di contenimento assunte finora», un messaggio che non deve assolutamente passare perché potrebbe avere effetti drammatici sulla popolazione; dare false o quantomeno premature speranze ai cittadini – è questa la linea che trapela dai vertici della politica lombarda – rischia di incentivare la trasgressione delle norme in vigore, con rischi di pesanti ricadute in termini di un riacutizzarsi del contagio che si sta faticosamente cercando di contenere. Gallera ha quindi chiuso spiegando che «La luce in fondo al tunnel rischia di allontanarsi o di spegnersi del tutto nel momento in cui vengono trasmessi messaggi ambigui: l'indicazione utile per tutti deve essere quella di rimanere a casa, ancora per qualche settimana», solo così sembra che si potrà sconfiggere finalmente il coronavirus.
Emanuele Grassini

Scarica la circolare del Ministero degli Interni in formato PDF

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Circolare ministero dell interno

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