L’approccio al Parco Agricolo Sud: sfruttare le occasioni di sviluppo compatibili con la realtà ambientale

Sul Parco Agricolo Sud ho sempre spiegato che questa Amministrazione provinciale ha adottato un nuovo approccio. Da una parte abbiamo ribadito la volontà di preservare il patrimonio ambientale e culturale del parco più grande d’Europa, con ben 1175 chilometri quadrati. Con la delibera sulla Linee Guida del PTCP ho contribuito a rafforzare questa linea, che però non significa mera conservazione dell’esistente. Come ha detto il presidente Guido Podestà, il Parco Sud non è un totem intoccabile. Che vuol dire? È semplice: dove si presentano occasioni di sviluppo compatibili con la realtà ambientale, vanno colte senza titubanze. Un esempio di queste nuova politica è offerto dalla valorizzazione delle cascine, un pezzo di storia del territorio milanese troppo spesso lasciato nell’incuria e nell’abbandono. La Provincia di Milano ha consegnato, in occasione della giunta aperta del 12 dicembre, il marchio “Produttore di qualità ambientale Parco Agricolo Sud Milano” a 23 aziende, che si sono distinte in azioni a favore del paesaggio, del territorio e dell’ambiente. In particolare, è stata premiata la scelta del risparmio energetico e dell’utilizzo di tecniche che consentono la riduzione dei rifiuti e l’uso di materiali originali. Grazie al bollino, i consumatori potranno acquistare prodotti genuini che arrivano dal Parco Sud e che sono garantiti nella loro qualità. Quasi superfluo, infine, ricordare che questa iniziativa si inserisce tra quelle per l’Expo, che ha come tema “Nutrire il pianeta, energie per la vita”.