L'Ecomostro - ex albergo dei Mondiali '90 mai terminato - verrà abbattuto

L’Ecomostro di Monluè sarà abbattuto. È questa la decisione presa oggi dalla Giunta Pisapia, che ha deciso di proporre al Consiglio comunale la richiesta di Beni Stabili Spa, proprietaria dei due edifici in questione, di sanare l’annosa questione di destinazione d’uso delle due “Torri Garibaldi”.

Stiamo parlando dell’ecomostro situato tra le uscite della tangenziale Est Camm e Forlanini, ben visibile anche dal quartiere periferico di Milano “Ponte Lambro”. Due edifici di 23 piani, costruiti in occasione dei Mondiali 1990 e mai portati a termine. Un progetto realizzato a metà anni Ottanta da Ferrovie dello Stato e acquistati nel 2004 dalla società Beni Stabili. La Beni Stabili ha così chiesto di potersi avvalere del particolare permesso in deroga previsto dal Decreto Sviluppo, versando al Comune tutti gli oneri di urbanizzazione dovuti, oltre a essersi impegnata a cedere definitivamente all’Amministrazione i circa 260mila metri quadrati di aree in località Cascina Grande (zona Monluè), obbligandosi a demolire l’ecomostro e a ripristinare l’area a verde.

«Il provvedimento di oggi è un’importante conquista per Milano – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris – perché permette il recupero e la riqualificazione di un’area che da tanti, troppi anni, rappresenta uno scempio per la città. È un esempio di come pubblico e privato possano collaborare in modo proficuo, risolvendo un problema che si trascinava da anni, e che avrebbe visto la continuazione nelle aule giudiziarie: il privato torna a una situazione di certezza, mentre il Comune può acquisire un importante ambito territoriale che potrà finalmente essere valorizzato, in coerenza con le finalità di rivitalizzazione delineate dal Parco agricolo Sud. Ringrazio Beni  Stabili  –  ha aggiunto l’Assessore – perché si è dimostrata particolarmente attenta all’interesse pubblico, nonostante il Pgt avesse riconosciuto, anche grazie all’accoglimento di una loro osservazione, una potenzialità edificatoria all’area dell’ecomostro. Il Comune si impegna sin d’ora a collaborare con il Parco per far sì che l’area possa rappresentare un nuovo polmone verde per il quartiere e per tutta la città: non più una brutta periferia, ma un grande parco per Milano».


Susanna Tosti