No Tem, si Metro, arriva Societa&Ambiente
Parte da Peschiera la pubblicazione che sostiene il comitato intercomunale. Al grido “No Tem si Metro”, Società&Ambiente cerca di coinvolgere l’opinione pubblica di tutti i Comuni interessati dall’opera
Incontriamo Sergio Facchini e Luca Brunet in redazione, all’indomani dell’uscita del foglio di informazione Società&Ambiente. Che da questo numero si occupa anche dei comuni limitrofi, Mediglia, Paullo Pantigliate e Tribiano. Un giornale con un punto di vista alternativo ma mai sovversivo. Un giornale che si lascia leggere e dove la politica trova la sua dimensione ideale per essere nuovamente partecipata e non solo partecipativa. Un giornale nel quale vengono trattati grandi temi, fra i quali quello della battaglia alla Tem, per avere la metropolitana subito.
Potete approfondire il titolo dell’articolo pubblicato su Società&Ambiente: “No Tem, Sì metro… Siamo ancora in tempo”?
Abbiamo voluto riportare i temi della battaglia contro la Tem. Secondo noi, si è ancora in tempo per fermarla: dietro alla costruzione della Tangenziale interna a Milano, ci sono contraddizioni di carattere economico e finanziario, è un intervento inutile, andrà solo a incrementare il traffico. Nel Sud Est non ci sono interventi di potenziamento del trasporto pubblico. La nostra, quindi, non è solo una battaglia contro la Tem, ma anche una battaglia per il prolungamento della metropolitana. Abbiamo creato il comitato “No tem, Sì metro”, che comprende tutta la cerchia dei Comuni che verrebbero danneggiati dall’opera in questione.
Il 24 novembre aprirà il nuovo centro commerciale a Peschiera Borromeo, contro cui avete protestato. Cosa succederà, da un punto di vista viabilistico?
Per noi è sempre stata un’opera assurda in un posto sbagliato. Inoltre, non sono ancora finiti i lavori di raddoppiamento della Paullese. Nessun intervento per agevolare la viabilità è stato fatto, se non il doppio senso costruito a Bellaria. Ci rendiamo conto delle difficoltà dell’Amministrazione, che si è trovata da sola a gestire un’opera che non ha deciso, ormai a giochi fatti, senza poter fare interventi migliorativi. Sulla bretella Monticello Falletta ha ragione, è assurdo che avesse dovuto pagarla solo il Comune di Peschiera.
Che tipo di intervento si potrebbe fare in attesa che venga definito se e come verrà costruita la metropolitana?
Nello specifico, avevamo proposto una corsia preferenziale alternata per i bus, la mattina verso Milano e il pomeriggio verso Crema, ma non è stata mai presa seriamente in considerazione, nonostante ci fossero state una raccolta firme e una mobilitazione dei Comuni sull’asse della Paullese. In campagna elettorale si dice sempre che si vuole la metropolitana, ma nella realtà dei fatti nessuno ha mai stanziato una lira.
Un’opportunità per l’occupazione del territorio?
Abbiamo il timore che il numero dei posti di lavoro previsti per l’apertura si possa assottigliare progressivamente. Si tratta, in ogni caso, del trionfo del precariato: vengono proposte occupazioni a tempo determinato, per una durata di 24-36 mesi, a chi ha meno di 29 anni. Inoltre, i negozianti che vorranno aprire un’attività all’interno del centro commerciale dovranno pagare cifre altissime per gli affitti.
Il centro commerciale darà 50.000 euro all’anno per tre anni al Comune, da spendere per i commercianti: secondo voi, come andrebbero utilizzati?
Incentivando il commercio locale, anche mediante il finanziamento di corsi di aggiornamento e di sicurezza, che spesso sono molto dispendiosi per i commercianti. Anche se, crediamo, questa non sarà comunque una vera soluzione.
Vi considerate anche voi degli Indignati, o pensate sia solo un fenomeno del momento?
Indignati sì, ma non da oggi. Se questo fenomeno serve per avvicinare le persone e farle ragionare in un certo modo, ben venga: meglio tardi che mai. È anche merito di chi, come noi, certe cose le dice da molto tempo: non sono movimenti che nascono dal nulla. Non ci piace, però, l’avversione verso i partiti, come se fossero tutti uguali. La politica, in ogni caso, va fatta con i partiti.
Elezioni politiche subito o nel 2013?
Al momento non ci sono alternative valide all’attuale governo, ci si trova impreparati. Le elezioni sarebbero un passo un po’ troppo affrettato, per ora. Il problema è cambiare la musica, non basta cambiare i suonatori.