Rinvio del blocco ai diesel Euro 5: «Una vittoria del buon senso», esulta Fontana
Il presidente della Lombardia attacca le scelte ideologiche e plaude alla decisione di Roma. Maione: «Non si combatte l’inquinamento penalizzando chi lavora»


Attilio Fontana
MILANO – Il rinvio al 1° ottobre 2026 del blocco alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nei territori del Bacino Padano è ufficiale. La misura è stata approvata dalle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera attraverso un emendamento al decreto Infrastrutture. Una decisione accolta con grande favore dal governo lombardo e da numerosi esponenti del centrodestra regionale, che da mesi chiedevano una marcia indietro su un provvedimento considerato iniquo.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha commentato con parole nette: «È una scelta di buon senso che, soprattutto in Lombardia, rende meno gravoso e oneroso un orientamento europeo a dir poco sproporzionato». E ha aggiunto: «Alle scelte ideologiche dobbiamo contrapporre azioni sostenibili. Sostenibili in ogni senso: per l’ambiente e per il sistema economico-produttivo». Una presa di posizione che mette in evidenza la volontà di trovare soluzioni compatibili con le esigenze dei territori, senza cadere nel dogmatismo.
Maione: «Una vittoria della Lombardia e per i lombardi»
Sulla stessa linea l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione, che parla senza mezzi termini di «una vittoria del buon senso, della Lombardia e per i lombardi». Secondo Maione, il rinvio «è il risultato di un lavoro concreto, fatto ascoltando cittadini e imprese. Combattere l’inquinamento non può significare scaricare tutto su chi lavora e si sposta ogni giorno. La Lombardia non si tira indietro sulla sfida ambientale, ma la affronta con serietà e pragmatismo».
Un messaggio chiaro a chi, nei mesi scorsi, aveva criticato l’atteggiamento del Pirellone come troppo morbido in tema ambientale. Al contrario, spiegano dalla giunta, il vero ambientalismo passa da soluzioni graduali, reali e rispettose della complessità sociale ed economica della regione.
Zamperini (FdI): «Transizione sì, ma giusta e sostenibile»
Applaude anche Fratelli d’Italia, con il consigliere regionale Giacomo Zamperini che ha parlato di «scelta di buonsenso» e di «risultato concreto» ottenuto grazie al lavoro sinergico tra Regione e Parlamento. Zamperini ha voluto ringraziare in particolare il deputato Fabio Raimondo, capogruppo FdI in Commissione Trasporti, per il lavoro svolto.
Il consigliere ha sottolineato un altro aspetto importante dell’emendamento: l’innalzamento da 30.000 a 100.000 abitanti della soglia demografica dei comuni in cui le limitazioni saranno applicate prioritariamente. «Questo significa che molti centri medio-piccoli saranno esclusi dal blocco, tutelando così chi vive in territori meno serviti e già penalizzati», ha detto Zamperini.
Inoltre, ha ricordato che anche dopo il 2026, le Regioni potranno evitare di introdurre divieti per i diesel Euro 5 ad uso commerciale, purché vengano adottate misure alternative equivalenti in termini di riduzione delle emissioni.
Una Lombardia ambientalista, ma senza estremismi
Nel giorno dell’annuncio del rinvio, il Consiglio Regionale della Lombardia ha anche approvato il nuovo Progetto di Legge sul Clima, a testimonianza – spiegano dal centrodestra – di una politica ambientale che non rinuncia alla sostenibilità, ma si fonda su dati, tecnologie e soluzioni concrete.
«Un anziano in montagna non può essere costretto a comprarsi un’auto elettrica da 40.000 euro solo per andare a curarsi», ha aggiunto Zamperini. «Serve una transizione ecologica giusta, sostenibile anche sul piano sociale. L’ecologia non può diventare un lusso per pochi. Fratelli d’Italia continuerà a lavorare per una transizione fatta con il buonsenso tipico lombardo, con la testa e con rispetto per chi lavora e vive i territori ogni giorno».
Il segnale di un cambio di rotta
La posizione di Regione Lombardia non è nuova, ma con l’approvazione del rinvio riceve una legittimazione politica importante. Fontana, Maione e il centrodestra rivendicano ora un ruolo centrale nel modificare l’orientamento nazionale in tema di mobilità e ambiente, proponendo un modello che coniughi tutela della salute, rispetto del lavoro e tenuta economica.
Una sfida ancora aperta, ma che – dicono da Palazzo Lombardia – si può vincere solo uscendo dagli schemi ideologici e restando ancorati ai bisogni reali delle persone.