Controlli a Milano su biciclette elettriche, monopattini, minicar e simili: 3 su 4 sequestrati perchè non idonei alla circolazione

Il 76% dei mezzi risultati irregolari erano nella disponibilità di rider, un’intera categoria professionale costretta, direttamente o indirettamente, a fare affidamento su veicoli che violano il codice della strada pur di rispettare tempi e carichi di lavoro sempre più pressanti

MILANO – Il 76% dei veicoli di mobilità leggera controllati è risultato irregolare: è questo il dato più clamoroso emerso dalle giornate di controlli straordinari effettuate dai Carabinieri a Milano nelle date del 4 e 5 luglio. L’operazione, tra le prime di questo tipo svolte a livello nazionale, ha messo in evidenza un quadro allarmante, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza stradale e la legalità nel settore delle consegne a domicilio.

Settantuno veicoli controllati, cinquantquattro sequestrati

L’attività, condotta dall’Aliquota Infortunistica del Nucleo Radiomobile di Milano con il supporto della Compagnia Milano Duomo e della C.I.O. del 3° Reggimento Lombardia, si è concentrata sulla cosiddetta “mobilità leggera”: biciclette elettriche, monopattini, minicar e simili. Mezzi sempre più diffusi sulle strade delle grandi città, ma spesso oggetto di modifiche non autorizzate che li rendono pericolosi e non conformi alle norme vigenti.

Dei 71 veicoli sottoposti a verifica, ben 54 sono stati sequestrati perché non idonei alla circolazione. In percentuale, si tratta del 76% del totale, una cifra che lascia poco spazio a interpretazioni e sottolinea quanto il fenomeno della mobilità leggera sfugga ancora a un controllo efficace.

Veicoli alterati in mano ai rider: nessun caso isolato

Tutti i mezzi risultati irregolari erano nella disponibilità di rider, ossia lavoratori impiegati nel settore delle consegne a domicilio. Mezzi alterati nella potenza e nella velocità, spesso in modo artigianale, senza alcuna omologazione e privi dei requisiti minimi per circolare legalmente. Il quadro che emerge è quello di un’intera categoria professionale costretta, direttamente o indirettamente, a fare affidamento su veicoli che violano il codice della strada pur di rispettare tempi e carichi di lavoro sempre più pressanti.

Controlli con tecnologia avanzata grazie al Ministero dei Trasporti

A rendere possibile un controllo così approfondito è stata la collaborazione con personale del Ministero dei Trasporti e della Motorizzazione Civile, che ha messo a disposizione strumentazioni tecniche avanzate per la misurazione della potenza e della velocità reale dei veicoli. Gli strumenti sono stati forniti direttamente dal dipartimento di Bari e hanno consentito di certificare oggettivamente le alterazioni presenti su decine di mezzi.

Maxi multe per oltre 370mila euro: una raffica di infrazioni

Oltre ai sequestri, l’operazione ha portato all’emissione di 271 contravvenzioni per un totale di circa 378mila euro. Ogni veicolo irregolare comportava più violazioni: guida senza patente, assenza di copertura assicurativa, mancanza di casco, manomissione delle caratteristiche tecniche e circolazione con veicolo non omologato.

Il messaggio che arriva da questa operazione è chiaro: serve una stretta reale, continuativa e coordinata sul fenomeno della mobilità leggera, in particolare su quella legata al lavoro su strada. Altrimenti, si continuerà a tollerare una zona grigia in cui sicurezza e legalità sono sistematicamente calpestate, con gravi rischi per tutti.