Mattia Calise e il suo motto: «Si può fare!»

Come ha conosciuto Beppe Grillo e il suo Movimento?
Seguo il suo blog dal 2005. Il Movimento è invece più recente: è nato solo due anni fa. Navigando sulle pagine di Beppe, sono rimasto molto colpito dalla sua controinformazione, nettamente diversa dall’informazione che compare sui media tradizionali. Poi, sono rimasto piacevolmente impressionato dall’ironia con cui riesce a fare politica. Quando si è aperta la sfida delle amministrative milanesi, mi sono avvicinato al Movimento per dare una mano con la campagna. Non avrei mai immaginato che sarei arrivato così lontano.

Ci racconti, come si è svolta la campagna elettorale?
Con pochissime risorse economiche, circa 10mila euro, abbiamo coperto le spese per manifesti e volantini e gli altri mezzi standard. Abbiamo fatto un uso larghissimo di internet e social networks: la nostra è stata informazione, più che campagna elettorale. Un’altra strategia è stata quella di portare in campagna temi e progetti concreti, cominciando fin da subito a parlare di referendum e delle idee che provenivano direttamente dal territorio, grazie ai sessanta gruppi di attivisti che ci hanno supportati. Sono stato più volte invitato a programmi televisivi dove ho potuto confrontarmi anche con gli altri candidati.

Uno dei momenti più belli?
Senza dubbio, la grande manifestazione che abbiamo organizzato in piazza Duomo il 4 maggio. Un evento bellissimo, a cui ha preso parte Beppe (Grillo, ndr), oltre a tanti artisti musicali. La cosa incredibile è che l’evento è stato completamente autofinanziato dagli attivisti. Uno spettacolo a basso valore economico, ma ad altissimo valore umano!

Ci ricordi quanti voti ha preso…
Come candidato sindaco ho preso il 3,4% dei voti, mentre nelle circoscrizioni di zona abbiamo sfiorato il 5%. Il risultato è: un consigliere comunale, il sottoscritto, e undici consiglieri di zona. Sicuramente, il gioco dei partiti ci ha penalizzati: la gente è stata spinta a votare i grandi partiti, con la paura che il loro voto sarebbe altrimenti andato perso.

Quali proposte ha intenzione di presentare alla futura Giunta di Milano?
Abbiamo intenzione di valutare ogni singolo progetto, senza guardare il colore politico di provenienza. Il punto di partenza sarà il mio modo di fare politica. Sono uno e sono il terminale della rete del Movimento. Offrirò la possibilità ai cittadini di portare le loro richieste in Consiglio e, in cambio, li terrò informati su quanto viene detto all’interno delle sedute consiliari. In particolare, proporrò subito alcune mozioni riguardo a referendum cittadini senza quorum, all’abbattimento degli “stipendi d’oro” di alte cariche della politica cittadina. Altri progetti riguardano lo stop alla cementificazione e un’attenzione particolare all’ambiente e al verde urbano. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, sono favorevole all’introduzione del biglietto a tariffa unica, in vista dell’allargamento dei confini di Milano, che spero diventerà presto “Città Metropolitana”.

Cosa ne pensa del neo sindaco di Milano?
Il mio giudizio è in sospeso. Vedremo nei prossimi mesi come reagirà alle nostre mozioni.

Cosa si sente di dire a tutti quei giovani che non hanno il coraggio di buttarsi in politica?
Dobbiamo metterci la faccia per provare a cambiare le cose. Non fatevi intimidire dai “professionisti” della politica. Il motto è: “Si può fare!”.

Susanna Tosti