Milano, donna decapitata, ci sarebbe l'abuso di stupefacenti dietro all'azione folle di Velesaca

Una lite furibonda con la vittima, Antonietta Gisonna, poi la follia: l'accoltella, la decapita e lancia la testa nel cortile dello stabile in via Amadeo ma non sa dare motivazione all'omicidio

Lo stabile di via Amadeo dove si è consumato l'omicidio

Lo stabile di via Amadeo dove si è consumato l'omicidio

Milano, Carlos Julio Torres Velesaca è stato arrestato e interrogato per due ore dagli inquirenti in seguito all’omicidio di Antonietta Gisonna, accoltellata e decapitata nel suo appartamento di via Amadeo nella notte del 13 giugno. Il pm di Milano, Elio Ramondini ha disposto dei test tossicologici, per verificare quanto riportato dal transessuale ventenne Velesaca sia effettivamente vero. L’accusato ha infatti raccontato di aver trascorso con la vittima «due giorni a bere e ad assumere cocaina, poi abbiamo litigato mentre parlavamo di morti e di cadaveri,e l'ho colpita», ma non sa darne spiegazioni esaustive. Alla scena ha assistito interamente un vicino di casa dalla finestra: ha infatti visto distintamente Velesaca accanirsi sulla donna di 52 anni, colpendola con una decina di coltellate. Dopo averla decapitata ha gettato la testa nel cortile. Una scena agghiacciante, le cui urla raccapriccianti sono bene impresse nella memoria dei residenti dello stabile. Lo stesso non vale per il presunto colpevole, che non ricorda i particolari delle fasi dell’aggressione. Il suo difensore, l’avvocato Luca Garlisi, riconduce il comportamento dell’assistito all'abuso di sostanze stupefacenti, che lo avrebbero portato ad agire «in preda al delirio». Un’improvvisa esplosione di violenza quindi, così violenta che lo stesso Velesaca venne successivamente trasportato in ospedale per le ferite riportate alle mani, causate proprio dall’arma del delitto. Il ventenne, immigrato regolare, originario dell’Ecuador, ma da anni residente in Italia, era ospite nell’appartamento della vittima al momento dell’omicidio. Si cerca di fare chiarezza sul motivo scatenante la follia omicida, e, al contempo, gli inquirenti indagano sul frequente giro di persone, legate al mondo della droga e della prostituzione, che frequentavano l’appartamento in questione. Il giovane è tutt’ora sotto osservazione da parte dei medici nel carcere di San Vittore. Si attendono ulteriori sviluppi sulla vicenda.