Milano, nasce Made in Corvetto, primo centro di aggregazione del programma Lacittàintorno

Presso il mercato comunale di piazzale Ferrara ha preso il via il programma ideato da Fondazione Cariplo. Presente il Sindaco Sala che è stato contestato dai centri sociali

Ha avuto luogo il 14 febbraio all’interno del mercato coperto di pizzale Ferrara 2, in zona Corvetto a Milano, la presentazione e il lancio ufficiale del progetto voluto e sostenuto da Fondazione Cariplo, Lacittàintorno, pensato per trasformare zone fragili della città in aree economicamente, socialmente e culturalmente attive. A presentare il progetto l’antropologo Franco La Cecla, il quale si è prodotto in un intervento riguardo al tema della rigenerazione urbana a partire dai quartieri e dalle realtà più complesse. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Milano Beppe Sala, Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, l’assessore alle Politiche del Lavoro Cristina Tajani e Paolo Guido Bassi, Presidente del Municipio 4. 

Proprio il primo cittadino del capoluogo lombardo si è espresso in questi termini: «Le comunità hanno bisogno di luoghi in cui poter raccontare la propria storia, esprimere la propria identità, costruire il proprio futuro. L’apertura di Made in Corvetto risponde con concretezza all’esigenza di socialità, condivisione e crescita, molto sentita nel quartiere». Gli ha fatto eco il presidente di Fondazione Cariplo, vera colonna portante dell’operazione sostenuta anche da Snam e da altri partner: «Con il programma Lacittàintorno, Fondazione Cariplo ha investito 10 milioni di euro per migliorare la qualità della vita e dell’integrazione nei quartieri periferici di Milano. Il Punto di comunità Made in Corvetto […] è parte di questo investimento, che vuole dare valore a luoghi che permettono di vivere un’esperienza di comunità più coesa e più vitale».

L’esperienza che in questi giorni prende forma ha origini piuttosto remote; bisogna infatti risalire all’autunno del 2017 quando Lacittàintorno, programma di rigenerazione urbana a base culturale, viene avviato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. Il fine ultimo è quello di ridare lustro e vitalità a quartieri spesso considerati di serie B e di ridurre la vistosa e fastidiosa forbice esistente tra ciò che possono offrire le zone centrali della città e le periferie della stessa. I Punti di comunità che si svilupperanno nelle aree di via Padova-Adriano e Corvetto-Chiaravalle serviranno dunque come “test” per uno sviluppo a pieno regime del progetto. 

Made in Corvetto sarà gestito dalla Cooperativa Sociale La Strada in sinergia con Milano Bicycle Coalition e Terzo Paesaggio. Per nulla casuale è stata la scelta del luogo in cui il progetto è stato presentato; quel mercato coperto di piazzale Ferrara appunto, di recente oggetto di una riflessione architettonica complessiva volta a potenziare la fruibilità degli spazi rafforzando la permeabilità tra interno ed esterno quasi a ridisegnare i segni urbani di una rinnovata sostenibilità. Gli spazi di Made in Corvetto ospiteranno realtà tra le più diverse, da una ciclofficina a spazi cucina. Tra i partner coinvolti, oltre ai già citati Fondazione Cariplo e Snam a cui il Comune di Milano non ha fatto mancare il proprio sostegno, vi sono BikeMi, Bosch, Fondazione AEM, Metro, Pentole Agnelli, Panificio Davide Longoni, Poliedra-Politecnico di Milano, Sebach, Vaillant, Zanussi Professional.

A fare da controcanto a una giornata vissuta all’insegna della propositività e dei buoni auspici per il futuro l’immancabile contestazione dei centri sociali, quasi a rimarcare che nella zona il malcontento e il dissenso, oltre alle sacche di illegalità, sono una presenza costante e non trascurabile. Oggetto della contestazione proprio il sindaco Sala, sopraggiunto per l’inaugurazione del centro. Sarcastica la reazione dell’assessore regionale De Corato: «L’accoglienza riservata oggi al sindaco Sala nel quartiere Corvetto è il frutto della politica di centrosinistra che da anni tollera l’arroganza e la violenza dei centri sociali in città». Il titolare della Sicurezza della giunta Fontana ha concluso: «Oggi insomma esprimo la mia solidarietà al sindaco, vittima di una contestazione ingiusta in quanto, come ha detto lui, in questi anni ha fatto solo sgomberi necessari dimenticandosi dei centri sociali».

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