Nubifragio a Milano: esonda il Seveso

Disagi in tutta la città, più di 100 gli interventi dei vigili del fuoco. Tra Zara e Niguarda, in Zona 9, molte vie sono rimaste senza elettricità. Evacuata la Comunità di don Mazzi per l’innalzamento del Lambro

Disagi a non finire a Milano a causa del violento nubifragio abbattutosi sulla città nella notte tra giovedì 14 e venerdì 15 maggio. Il fiume Seveso è esondato, rientrando in sede solo dopo 5 ore, mandando letteralmente sott’acqua il quartiere Niguarda. In una notte sono caduti a Milano circa 100 millimetri d'acqua, con punte di 130 millimetri, circa un terzo della pioggia caduta in città da gennaio ad oggi. L’allerta era scattata già nel pomeriggio di giovedì: il Comune di Milano aveva disposto l’attivazione del Centro operativo comunale (Coc) fin dalle 18, a seguito delle segnalazioni meteo emanate dal Centro monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia. In zona 9, tra Zara e Niguarda, molte vie sono rimaste senza elettricità, tante anche le case e cantine allagate. In via Valfurba, intorno alle 2.30, i tombini sono letteralmente scoppiati rilasciando fiumi d’acqua nelle strade. Sono stati più di 100 gli interventi dei vigili del fuoco effettuati nella notte, principalmente per allagamenti, alberi caduti e soccorsi ad automobilisti rimasti bloccati nei sottopassi. Anche la Protezione Civile si è data non poco da fare per cercare di arginare gli allagamenti e ripristinare la corrente elettrica nelle zone rimaste al buio. Attorno alle 5 del mattino la Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi, che ha sede presso la Cascina Molino Torrette all'interno del Parco Lambro, è stata fatta evacuare per il rischio di esondazione del Lambro.
Redazione Web

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