Spaccio a Rogoredo, i residenti: «Non è cambiato niente»

Nonostante i recenti interventi per la bonifica del “bosco dello spaccio”, gli abitanti lamentano di essere ancora assediati da pusher e sbandati e sono scesi nuovamente in piazza per protestare

La recente manifestazione dei residenti di Rogoredo

La recente manifestazione dei residenti di Rogoredo

Sardone: «Serve piano definitivo, singoli interventi non bastano»

«Siamo esasperati, il giro di pusher e di sostanze stupefacenti non si è fermato». I residenti di Rogoredo tornano ad esprimere il loro malcontento riguardo una situazione che ha da tempo travalicato i limiti della sopportabilità. Gli abitanti si sono infatti riuniti nuovamente in corteo per denunciare con forza che presso il famigerato “boschetto della droga”, divenuto una delle principali piazze di spaccio della Lombardia, nulla è cambiato nonostante i recenti interventi delle forze dell’ordine. A metà novembre, infatti, era stata varata una maxi operazione volta alla bonifica della zona, ricompresa tra le rampe delle Tangenziali milanesi e lo scalo ferroviario, che aveva visto impegnati oltre cento uomini tra carabinieri, polizia Locale e personale dell’Amsa. A inizio mese, invece, i carabinieri avevano arrestato sei persone, mentre la polizia ne aveva accompagnate in questura 65, con la successiva espulsione di 7 pusher. «Ogni giorno e a ogni ora – denunciano gli abitanti -, continuano ad arrivare spacciatori e disperati in cerca di stupefacenti. Inoltre in questa zona, a pochi metri di distanza, ci sono due edifici abbandonati (in via Cassinis e in Via Boncompagni) in cui si ritrovano a dormire la notte sbandati, senzatetto, immigrati clandestini». «Il Comune non capisce che i singoli interventi, seppur importanti, non risolvono la situazione – ha commentato Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia presente alla manifestazione -. Negli ultimi 3 anni l'emergenza droga nel quartiere è notevolmente peggiorata, come riportano i residenti, e per questo servono decisioni chiare e rapide. Serve un piano per l'area: bonifica e contestuale disboscamento immediato (soprattutto nelle aree dove si nascondono gli spacciatori), controllo con un presidio fisso di polizia locale e forze dell'ordine all'ingresso del bosco, progettazione di un parco destinato alle famiglie, sgomberi e messa in sicurezza dei palazzi abbandonati e occupati».  
Redazione Web