Stadio Meazza sotto la lente della Procura: si accende il dibattito politico e istituzionale a Milano
Un’indagine conoscitiva avviata dalla Procura apre nuovi scenari sull’operazione di vendita dello stadio e delle aree adiacenti di San Siro. Sindaco, opposizioni e comitati si confrontano duramente tra accuse, precisazioni e richieste di trasparenza.

Il progetto del nuovo stadio di San Siro prendera forma?
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo esplorativo, senza indagati né ipotesi di reato, sull’operazione di vendita dello stadio Meazza e delle aree limitrofe di San Siro. L’iniziativa, avviata dal procuratore Marcello Viola e dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, è partita a seguito di esposti di cittadini e riguarda la possibile esistenza di danni economici per le casse pubbliche, legati alla valutazione e alla futura alienazione dell’impianto sportivo.
Il dossier dei club e la valutazione del Meazza
Lo scorso 11 marzo, Inter e Milan hanno consegnato un dossier di circa 300 pagine al Comune di Milano, presentando la loro proposta per l'acquisto del Meazza e delle aree circostanti. La valutazione dell’impianto e dei terreni, fissata a 197 milioni di euro, è stata affidata all’Agenzia delle Entrate, su richiesta dell’amministrazione. Le intenzioni dichiarate dei club sono di costruire un nuovo stadio, rifunzionalizzando l’attuale Meazza. La pubblicazione del bando per la vendita da parte del Comune è attesa nelle prossime settimane.
Sala: «Atto dovuto della Procura, nessun contributo pubblico»
Il sindaco Giuseppe Sala ha liquidato l’indagine come «un atto dovuto: stiamo parlando di un modello 45, che vuol dire il registro degli atti non costituenti notizie di reato». Ha poi precisato che la valutazione è stata effettuata da un ente statale e che «più dell’Agenzia delle Entrate non c’è nessuno titolato». Sulle polemiche legate a un possibile coinvolgimento economico pubblico nei costi di demolizione o bonifica ha risposto con decisione: «La possibilità che con il denaro pubblico si contribuisca alle spese per la ristrutturazione e la demolizione di San Siro è pari a zero. Sono illazioni». Ha anche annunciato che chiederà un incontro con la Corte dei Conti e la Procura e che il bando verrà comunque pubblicato «a brevissimo».
Le critiche da sinistra e destra: un fronte bipartisan contro Sala
La Federazione milanese di Rifondazione Comunista ha duramente attaccato il progetto, definendolo «una svendita dello stadio per abbatterlo a spese dei milanesi». Denuncia anche «la degenerazione urbana» e «l’ennesimo silenzio-assenso» della maggioranza di Palazzo Marino. Il consigliere di Fratelli d’Italia Enrico Marcora ha parlato di «fallimento del sindaco Sala e della sua giunta», evidenziando l’assenza di una gara internazionale, il «rapporto inopportuno» con Webuild, e una perizia «non in linea» con i valori di mercato.
Anche Alessandro Verri, capogruppo della Lega, ha dichiarato che Sala «continua a minimizzare», ma «l’amministrazione naviga a vista». Il sindaco, secondo Verri, «dovrebbe risolvere il problema dello stadio con serietà e trasparenza».
Il fronte ambientalista accusa: «Tradito il dibattito pubblico»
Duro anche l’intervento dei Verdi. Carlo Monguzzi, presidente della commissione Ambiente, ha parlato di un «bando che rispecchia fedelmente le richieste delle squadre» e che «traduce in cemento le promesse di verde». A suo avviso, «è stato tradito il dibattito pubblico che chiedeva la ristrutturazione del Meazza».
Francesca Cucchiara ha invece puntato il dito contro i costi che i club potrebbero voler scaricare sul Comune. «Se i costi venissero dedotti dal prezzo finale, sarebbero comunque a carico pubblico», ha detto, aggiungendo che «il piano non è mai stato illustrato in Consiglio comunale».
Corbani (Si Meazza): «Un bando fasullo per escludere altri investitori»
Ancor più critico Luigi Corbani del Comitato "Si Meazza", che parla di «un bando fasullo» con «tempi truccati» per favorire i fondi americani proprietari di Inter e Milan. Secondo Corbani, l’amministrazione avrebbe privilegiato i due club riducendo drasticamente i tempi per eventuali altri investitori, mentre un tempo si parlava di concessione novantennale. Ha inoltre sottolineato come i costi di bonifica e demolizione possano ricadere sul Comune, contrariamente a quanto affermato da Sala.
De Chirico (FI): «Errore da principianti rendere pubblica la valutazione»
Alessandro De Chirico di Forza Italia ha criticato la pubblicazione del valore stimato del Meazza prima dell’avvio del bando: «È stato da sprovveduti svelare il valore dell'immobile prima di metterlo in vendita. Il prezzo lo fa il venditore e poi si tratta, non viceversa».
Fontana: «Serve una soluzione, Milano ha bisogno di questo progetto»
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha cercato di smorzare i toni e ha auspicato una soluzione rapida e condivisa: «Si rischia di bloccare tutto quello di cui questa città ha bisogno». L’invito alla collaborazione è chiaro, anche se le tensioni sembrano tutt’altro che placate.
Un nodo politico e urbanistico ancora lontano dalla soluzione
La vicenda dello stadio Meazza, rilanciata dall’indagine della Procura, conferma la complessità di un progetto che intreccia interessi economici, identitari, ambientali e istituzionali. Le divergenze tra amministrazione, opposizione e comitati cittadini sono ampie e profonde, e mentre il Comune punta a chiudere la cessione «entro le vacanze», la battaglia intorno a San Siro è destinata a proseguire, in tribunale e nell’arena politica.