Pantigliate, baby gang blocca via De Gasperi in piena notte con la cartellonistica del cantiere della ciclabile e con attrezzature delle aziende adiacenti
Sfiorata la tragedia, in un luogo dove da anni manca l’illuminazione pubblica, le auto in uscita dalla Paullese si sono trovate la strada bloccata, mentre i quattro teppisti se la ridevano. Le foto e i filmati di numerosi impianti di video sorveglianza, li hanno ripresi in faccia: sono giovanissimi. La cronaca della notte "ignorante", minuto per minuto.
Video servizio di 7giorni del 1 maggio 2023
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Servizo di 7giorni del 22 aprile 2023
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Cronaca di una notte “ignorante”: «A noi delle telecamere non ce frega»
Ore 00.58
Tre ragazzi si intravedono nell’angolo alto a sinistra delle schermo mentre
prendono dei bancali e delle casette che delimitano l’area di scarico di un
azienda del comparto dicono: «A noi
delle telecamere non ce frega». Uno di loro con il cappuccio della felpa
in testa, un giubbotto scuro, un marsupio più chiaro a tracolla, e delle scarpe
sportive bianche, si avvicina alle
fioriere, prende un vaso con delle ortensie che viene portato sulla strada
adiacente insieme al resto dei materiali.
Ore 00.59
Un altro di loro dice ai compagni della baby gang: «Ci serve tanta roba» e
prende due vasi di cemento. Anche lui ha il cappuccio calato sulla testa.
Si sente il rumore dei vasi di cemento sbattuti per terra. Nel frattempo
passano numerosi veicoli in uscita dal parcheggio della palestra aperta h24.
Ore 01.01
Si sentono rumori di metallo trascinato, probabilmente i cavalletti del cantiere
della ciclabile, spostati in mezzo alla strada. Due di loro camminano verso la
palestra.
Ore 01.02
Si sente un ragazzo chiamare un altro in lingua araba. E i due che erano andati
verso la palestra tornano indietro. Ancora rumori metallici di trascinamento.
Altri rumori di plastica trascinata probabilmente le tapparelle da macero di
una delle aziende del comparto artigianale. Il piano criminale di bloccare la
strada continua.
Ore 01.05
Uno dei ragazzi grida: «Edo, Edo vieni qua». Ancora: «Edo, vieni qua». Si sente
una risposta in lingua araba. Poi «Raga io ….incendiato [incomprensibile]». Un
ragazzo a volto scoperto si avvicina alle fioriere di una azienda. Prende un
grosso vaso e continua a portarlo sulla strada. Mentre il resto della banda lo
continua a chiamare per nome: «Edo, Edo, vieni qua veloce»
Ore 01.06
Un componente della banda di vandali prende un tavolo di lavoro di una delle
aziende del comparto, lo solleva e lo porta presumibilmente in mezzo alla
strada: «Oh Edo prendiamo questo» esclama.
Ore 01.07
Riappare nelle registrazioni quello con un cappuccino della felpa in testa, un giubbotto
scuro, un marsupio più chiaro a tracolla, e delle scarpe sportive bianche.
Comincia un fuggi fuggi. Corrono tutti dietro
l’angolo verso il parcheggio della palestra. «Un macchina, una macchina» grida
uno della banda di vandali.
Ore 01:08
Una voce di un adulto che grida: «Oh deficienti» forse ha urtato qualche vaso in mezzo alla strada. Si scorge un autovettura ferma
con le quattro luci accese sulla strada che viene dalla Paullese. Probabilmente ha trovato la strada chiusa.
Ne arriva un'altra che mette le quattro frecce. «Hanno chiuso la strada dei
bambini. Hanno chiuso la strada dei ragazzini» esclama un automobilista. Si sente un auto arrivare in
velocità, e una voce che grida «occhio occhio occhio» e dopo che l’auto si è
fermata: «Mettete un triangolo!!!». Un'altra voce probabilmente di un altro automobilista
grida: «C’è la strada chiusa del paese», pensando che le autorità avessero
chiuso la strada senza avvisare. Ma in realtà sono stati i vandali: «So che non
te ne frega un cazzo, però» dice all'altro automobilista.
Ore 01.09
A questo punto si sentono di nuovo movimenti di ferro strisciato sull’asfalto. Probabilmente gli automobilisti che si sono fermati, parlando fra loro, si sono resi conto che gli autori della
chiusura della strada è da attribuire a una banda di teppisti. Così liberano la strada.
Ore 01.10
Un minuto dopo, uno degli automobilisti si dirige verso il parcheggio della palestra dove ha
visto i ragazzi fuggire e dice: «Giuro, veramente mo li vado a prendere porca
t__a». E la voce di una donna gli dice: «Stai fermo. Vieni qua dai sono
ragazzini. Vieni qua amore». Ancora: «Che deficienti. Genitori di m….».
«Amore stai scherzando?».
All’improvviso sempre l’automobilista che probabilmente è quello che ha colpito
i vasi messi sulla carreggiata li vede e gli grida: «Oh vieni qua. Venite qua.
Venite qua deficienti».
Ore 01.11
Continuano i rumori, gli automobilisti fermi sula strada, continuando ad imprecare contro la baby
gang, contnuano a mettere in sicurezza la carreggiata. «Mi sa che questi sono i tavoli della palestra. Non
li vogliamo avvisare?» dice uno di loro. La coppia ringrazia altri automobilisti che li hanno
aiutati a liberare la strada: «Grazie ancora» e se ne vanno tutti.
Ore 01.13
Si rivede il famoso individuo con il cappuccio della felpa in testa, un giubbotto
scuro, un marsupio più chiaro a tracolla, e delle scarpe sportive bianche, che
in solitaria corre verso il parcheggio della palestra.
Ore 01.21
Due componenti della baby gang riappaiono, uno a bordo di un monopattino
elettrico e l’altro a piedi. Il terzo arriva in bicicletta e il quarto con il
cappuccio della felpa in testa, un giubbotto scuro, un marsupio più chiaro a
tracolla, e delle scarpe sportive bianche a piedi. Quest’ultimo torna sui suoi
passi. Si sente discutere fra di loro, quando improvvisamente gridano «Oh oh macchina».
Ore 01.23
«Siamo
noi qua» grida uno dei componenti con
tono di sfida. Di nuovo rumori, il materiale appena tolto dalla strada viene presumibilmente
rimesso sulla carreggiata.
Ore 01.24
«Oh raga’ sto spostando tutto io vi muovete», dice uno della componente della
baby gang. Uno di loro si fa male e impreca il Signore. Uno di loro torna verso
le fioriere e prova a spostare un vaso grosso, poi preferisce due piccolini. Riprendono
i vandalismi gratuiti, obiettivo bloccare di nuovo la strada. Continuano i
rumori di trascinamento.
Ore 01.25
Torna il ragazzino col un giubbotto scuro, un marsupio più chiaro a tracolla, e
delle scarpe sportive bianche a piedi ma questa volta non ha il cappuccio della felpa in testa. Prende un
sottovaso per alimentare la chiusura della carreggiata. Poi lo lascia
improvvisamente e si sdraia dietro le fioriere. Un secondo scappa verso il
parcheggio della palestra. Un terzo va a fare compagnia al primo e si sdraia
accanto alle fioriere. Ha i pantaloni che gli cadono in vita e mette in bella
mostra le sue mutande. Si scorge una macchina proveniente dalla Paullese che
trova la strada chiusa e ritorna sulla super strada. Andata via l’auto si rialzano
correndo in direzione del cavalcavia.
Ore 01.26
Il giovane teppista che aveva lasciato il sottovaso torna a finire la sua
opera. Prende il sottovaso e presumibilmente
rimpolpa la barriera improvvisata sulla strada che crea grave pericolo alla circolazione.
Ancora urlano: «Una macchina, una macchina»
Ore 01.27
Uno dice: «Se stai giù per terra non ti vedono». «Torna indietro». Un'altra auto
uscita dalla Paullese vista l’interruzione stradale fa dietrofront. Arriva un
altro veicolo e ridono di gusto quando torna indietro anch'esso verso la Paullese: «È il
terzo» esclamano divertiti.
Ore 01.29
Uno dei componenti della banda chiama e fischia : «Fabio, Fabio. Fabio, Fabio.
Ciao Buscetta. Venite fuori».
Ancora «Oh raga’ o andiamo al Monte Bianco oh… [incomprensibile]».
Di nuovo un fischio con la solita tonalità.
Ore 01.31
Di nuovo il solito fischio. Riappare quello con il monopattino elettrico. Lo spinge a
braccia, Dietro di lui un altro componente della baby gang. Ridono commentando
il cambio di direzione dell’ennesimo automobilista «è tornato indietro subito. Ah ah ah»
01.32
Di nuovo rumori di trascinamento, probabilmente rimpolpano la barriera criminale in mezzo alla strada, in un luogo dove l’illuminazione
non funziona da tempo.
01.34
Si scorgono altre auto che invertono la marcia. Si ode ancora il solito fischio di uno
di loro. Non sono inquadrati ma probabilemente sono nascosti dietro le siepi che
guardano le inversioni degli automobilisti come fosse uno spettacolo.
Ore 01.44
Si sente un giovane rispondere al telefono e dire: «Sto arrivando.
Si sto arrivando». Si vede l’ombra di un tavolo spostato dalla carreggiata e
messo verso le aziende.
Si sentono ancora rumori di trascinamento. Si sente un voce più adulta che grida: «Porca miseria, guarda questi ‘sti bambini di m___a»
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Adesso il cantiere deve essere rimesso in sicurezza, ma soprattutto ci vuole un azione decisa del Comune di Pantigliate per pretendere che Città Metropolitana di Milano riattivi l’illuminazione pubblica e che riqualifichi l’area con la video sorveglianza, come deterrente a questi comportamenti pericolosi. Questa notte è andata bene, nessuno si è fatto male seriamente, ma la prossima?
Giulio Carnevale