Atleti che "prestano" gambe e polmoni ai ragazzi diversamente abili, per percorrere la maratona di Firenze

C'è sempre una prima volta per tutto, come correre al plurale. Ne ha affrontate centinaia di competizioni podistiche il runner di Peschiera Borromeo, Raffaele Brattoli, sopra le vette dell'Himalaya o tra gli iceberg dell'Antartide, ma in nessuna altra occasione ha potuto sperimentare l'esperienza vissuta all'ultima maratona di Firenze, giunta quest'anno alla trentesima edizione.

Sono molti, in oltre dieci anni di onorata carriera, gli atleti ai quali il peschierese ha prestato soccorso, fisico o psicologico che sia. Nessuno però ha mai dipeso veramente da lui. Almeno non come Matteo, ragazzo affetto da tetraplegia, che è stato scortato sui canonici 42 chilometri e 195 metri della maratona fiorentina. È stata l'associazione "Maratonabili", la cui finalità è quella di promuovere l'inclusione sociale di persone con difficoltà mentale o fisica, ad invitare Raffaele Brattoli, il quale si è reso disponibile, assieme ad altri sportivi, per spingere le carrozzelle su cui poggiavano ragazzi diversamente abili.

Raffaele Brattoli in corsa con il suo compagnoOtto carrozzelle circondate da trenta atleti, i quali domenica 24 novembre hanno ceduto in prestito gambe e polmoni. «Dal punto di vista fisico ti trovi a sostenere una gara in cui la postura è modificata appositamente per trasportare il tuo compagno - racconta Raffaele Brattoli -. È estremamente faticoso, le spalle dolgono intensamente, soprattutto quando il piano si inclina e devi percorrere la salita». Per questo motivo l'alternanza tra i componenti del gruppo è stata piuttosto repentina, in modo tale da non affaticare eccessivamente il singolo. Sebbene, però, vengano presi alcuni accorgimenti, lo sforzo richiesto è particolarmente importante. Massacrante. Ma non fa nulla: «Perché quando leggi la gioia sui volti dei ragazzi tutto scompare». Per non parlare del caloroso incitamento del pubblico, al cui passaggio del gruppo, riconoscibile dalle magliette di "Maratonabili", strillava, applaudiva e inorgogliva con le grida, riecheggianti fino al traguardo: «Grandi! Eroi! Angeli custodi!».

La maratona di Firenze è risultata importante anche per un altro aspetto: è stato infranto il record dei "Maratonabili", stabilito nei precedenti appuntamenti podistici. E per la contentezza di tutti il traguardo è stato tagliato in 4 ore e 43 minuti. Un primato che rende onore al tandem atleti-ragazzi, diventato un tutt'uno: una squadra imbattibile per varcare ogni limite. Peccato che fossero finite le medaglie - che verranno consegnate solo a posteriori - a seguito di un maldestro calcolo previsionale sull'affluenza dei partecipanti. 

Maurizio Zanoni