Rimborsi per i farmaci “gonfiati”: due dirigenti del Gruppo Ospedaliero San Donato indagati per truffa

Con loro anche la legale rappresentante di una casa farmaceutica. I manager avrebbero stretto accordi sotto banco ai danni del Sistema Sanitario Nazionale per l’acquisto di farmaci costosi. Perquisiti anche gli uffici dell’assessorato regionale all’Welfare

Gallera: «Nessun nostro funzionario indagato»

Associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni del Sistema Sanitario Nazionale. Con questa pesante accusa la Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Milano, ha indagato due dirigenti del Gruppo Ospedaliero San Donato (che comprende, oltre al Policlinico sandonatese, anche l’ospedale San Raffaele di Segrate e il San Marco di Zingonia, in provincia di Bergamo). Si tratta di Massimo Stefanato e Mario Giacomo Cavallazzi, rispettivamente responsabili degli acquisti e della farmacia del gruppo facente capo alla famiglia Rotelli. Assieme a loro, iscritta nel registro degli indagati per il medesimo reato, figura anche Cinzia Volpin Falasco, rappresentante legale della Mylan Spa, azienda milanese produttrice di farmaci specializzata nei medicinali equivalenti. Allo stato attuale, nel complesso, le persone indagate sono una dozzina. 

Secondo l’accusa, i manager della casa farmaceutica e i dirigenti degli ospedali, che sono strutture private ma lavorano per il Sistema Sanitario Nazionale, avrebbero stretto accordi sottobanco per “gonfiare” i costi dei farmaci classificati come “File F”. Questi ultimi sono farmaci molto onerosi, usati per curare i tumori, l’Aids e altre malattie rare, acquistati direttamente dagli ospedali ma a carico del Sistema sanitario nazionale: in questo modo, quindi, sarebbero stati assegnati rimborsi molto maggiori del dovuto. L’inchiesta è scattata lo scorso 29 settembre, quando è stato aperto il fascicolo relativo, mentre le presunte condotte illecite finite sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle riguardano un arco temporale che va dal primo gennaio 2013 al primo gennaio 2017.

La Guardia di Finanza si è inoltre presentata in Regione Lombardia, dove ha perquisito gli uffici della Struttura Farmaco, dispositivi e HTA della Direzione generale Welfare. L'intervento è stato finalizzato all'acquisizione di documentazione per verificare le procedure e i rapporti intercorsi tra le imprese coinvolte e i funzionari della Regione, che sovrintende alla procedura amministrativa per il rimborso dei farmaci “File F”. «Al momento - ha spiegato l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera - nessun funzionario regionale ci risulta essere iscritto nel registro degli indagati. Regione Lombardia, come al solito, ha fornito la massima collaborazione alla Magistratura mettendo a disposizione tutta la documentazione richiesta. Attendiamo di conoscere gli sviluppi dell'indagine, che appare in fase embrionale, per comprendere se ci sia stata una truffa ai danni della Regione. Se così fosse, come il presidente Fontana ha già annunciato, non esiteremo a costituirci parte civile».

Dal canto proprio il Gruppo San Donato, per mezzo del proprio legale, fa sapere di aver sempre seguito le disposizioni della Regione sui rimborsi. Per questa ragione, qualora dovesse essere accertata una condotta fraudolenta, la stessa sarebbe avvenuta ai danni degli ospedali del gruppo.  

Redazione Web

Iscriviti alla Newsletter settimanale di 7giorni, riceverai  le ultime notizie e il link dell'edizione cartacea in distribuzione direttamente nella tua casella di posta elettronica. Potrai così scaricare gratuitamente il file in formato PDF consultabile su ogni dispositivo.