San Donato Milanese: multati i volontari di Mondo Gatto

Lo sfogo su Facebook di una delle operatrici. La polizia locale ha ritenuto che nella struttura di via Gela fosse presente un numero eccessivo di persone, costituendo dunque assembramento. «In questo momento difficile le sanzioni dovrebbero essere riservate ai veri furbetti e non ai volontari di un rifugio per animali»

«Cari amici gattofili,

volevamo informarvi di un fatto molto spiacevole avvenuto il 28 marzo scorso; alcuni agenti di polizia locale si sono presentati presso il rifugio in via Gela al fine di sanzionare i presenti: Marinella, Giovanni  e Carla, poiché, a detta degli agenti stessi, “erano troppi nel rifugio e bastava una sola persona per andare solo a sfamare i gatti” e, pertanto, violavano le vigenti disposizioni “anti-Covid 19”. A ciascun volontario è stata comminata una sanzione da € 400,00 poiché si erano trattenuti all'interno del rifugio anche un tempo (secondo gli agenti) non necessario.

È stato chiesto alla polizia, al Comune e al Sindaco di San Donato Milanese di annullare tali sanzioni/verbali in quanto illegittimi poiché nessuna disposizione di legge è stata violata, ma ci è stato risposto di fare ricorso al Prefetto (cosa che certamente faremo).

Il DPCM vigente, per quanto stringente e generico, prevede che sia possibile spostarsi (anche verso un comune diverso) in casi di "assoluta urgenza" o "situazione di necessità" o "motivi di salute" e, sulla base di ciò è lecito l’accudimento di uno o più animali, così come sono consentite le attività che erogano servizi di pubblica utilità (quali le associazioni protezioniste di animali).

Infine, anche una nota del 12.03.20 del Ministero della Salute (mai superata), dispone espressamente che "sono consentite le attività di accudimento e gestione degli animali presenti nelle strutture […] compresi canili, gattili e l'accudimento delle colonie feline e dei gatti in stato di libertà", senza limitazioni di sorta.

Inoltre, la tutela degli animali è prevista e legittimata anche dalla Legge 281/91 e l’abbandono e il maltrattamento (quale la mancata cura) sono pure puniti dal codice penale.

In considerazione di ciò, l'attività di volontariato presso la struttura deve continuare e deve anche essere assolutamente garantita e tutelata.

Come molti di voi sanno, il rifugio ospita oltre un centinaio di gatti che necessitano di cure continue, oltre a quelle strettamente alimentari, anche igienico sanitarie (pulizie dei locali, delle gabbie, delle lettiere, delle cucce ecc.), nonché di tipo strettamente sanitario (terapie farmacologiche da proseguire o iniziare quali iniezioni di antibiotici, somministrazioni di pastiglie ecc.), oltre alle attività di emergenza da gestire in caso di chiamata esterna o di approvvigionamento di cibo e medicinali. Pertanto, recarsi in gattile pochi minuti per dare ai gatti solo "da mangiare" non è fattibile.

In situazione di normalità, la struttura sarebbe gestita con due turni di lavoro (mattina e sera) e ciascun turno sarebbe organizzato con almeno 6/7 volontari ciascuno per coprire il vasto territorio del gattile, tutte le strutture ivi contenute e tutti i gatti ospitati.

Proprio al fine di evitare assembramenti e rischi di contagio, l'associazione ha ridotto al minimo i volontari che frequentano il rifugio ad un massimo di 2 persone per turno, salvo cambi di turnazione per gestire le emergenze e, quindi, le persone disponibili e fisse sono sostanzialmente le solite 3/4 persone (Marinella , Giovanni , Carla  e Roberto).

Inoltre, le attività svolte dai volontari non sono le stesse poiché non tutti sono abilitati ad effettuare terapie e nemmeno un unico soggetto può svolgere giornalmente una tale mole di lavoro. Pertanto, è pacifico che non possa esserci un unico volontario per volta anche perché la struttura stessa è talmente ampia che consente perfettamente di mantenere la distanza di sicurezza tra i volontari che, normalmente, sono adibiti a pulire e gestire strutture diverse e quindi operano in maniera solitaria  all'interno del rifugio.

Pertanto nonostante:
1) non vi fosse alcun assembramento nella struttura;
2) erano (ampiamente) rispettate le distanze di sicurezza previste;
3) non è previsto da alcuna normativa un numero massimo di persone presenti nelle strutture private di accudimento di animali, purché sia rispettata la distanza minima di sicurezza.

i volontari del gattile sono stati multati e non possono recarsi in gattile senza il rischio di altre sanzioni.

Consapevoli dell'emergenza e dello sforzo delle forze dell'ordine che operano sul territorio per il rispetto delle regole, l'associazione ha chiesto al Comandante della Polizia, al Comune e al Sindaco di San Donato Milanese di comunicare in maniera chiara e trasparente agli agenti controllori sul territorio che la presenza dei volontari in gattile è lecita per tutte le motivazioni spiegate affinché la tutela degli animali non possa essere compromessa o messa in dubbio a seconda dell'agente di turno ma sia sempre garantita in maniera uniforme dato che l'apposita autocertificazione e le giustificazioni addotte dai volontari non sono bastate, ma NESSUNO HA MAI RISCONTRATO LE MISSIVE E PERTANTO L'ATTIVITA' DEL GATTILE E LA SALUTE DEI GATTI SONO A RISCHIO poiché i volontari (già provati per la mancanza di donazioni e delle possibilità di reperire aiuti), già ridotti al minimo, sono arbitrariamente soggetti ad essere illegittimamente sanzionati giornalmente.

Chiediamo di condividere o di  scrivere anche Voi a:


per segnalare che tali comportamenti sono inaccettabili e far comprendere che è necessario che le autorità autorizzino formalmente la presenza in gattile dei volontari.

In questo momento difficile per tutti (persone e animali) dovremmo avere più umanità, soprattutto verso gli indifesi e riversare le sanzioni ai veri furbetti e non ai volontari di un rifugio per animali».

Marinella Parmigiani
Associazione Mondo Gatto San Donato

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La risposta dell'Ente

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