San Donato, terrore bus, la perizia a Sy conferma che il senegalese era capace di intendere e volere

De Corato: «Speriamo, ora, che la sentenza dia giustizia alle famiglie e ai ragazzi segnati, probabilmente per tutta la vita, dalla vicenda»

(ANSA) - Milano, 29 giugno - Osseynou Sy, il 47enne di origini senegalesi che nel marzo 2019 ha sequestrato, dirottato e incendiato un bus con a bordo 50 ragazzini, due insegnanti e una bidella di Crema, non è affetto da "vizio di mente per infermità".
Lo scrivono gli psichiatri Renato Ariatti e Franco Martelli nella perizia che era stata richiesta dalla Corte d'Assise di Milano per accertare la sua "capacità di intendere e di volere al momento del fatto" e che è stata da poco depositata. Secondo i periti, Sy non è affetto "da alcun disturbo psichiatrico inquadrabile in una diagnosi codificata" e "non è stato possibile derivare l'esistenza, all'epoca dei fatti, di uno scompenso di natura psicopatologica avente correlazione causale con le condotte antigiuridiche, di cui ai capi di imputazione, tale da potersi configurare vizio di mente per infermità".

«Era pienamente consapevole di ciò che stesse facendo e della strage che stava cercando di compiere. Mi aspetto il massimo della pena per le accuse di strage, sequestro, di persona e incendio che gli sono state rivolte». Afferma così l’ex vice Sindaco di Milano ed assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato in merito alle risultanze della perizia agli atti della magistratura. «Ciò che, secondo lui, ha armato la sua pazzia - continua De Corato -, fu l’episodio della nave Mare Jonio bloccata in acqua con i migranti a bordo. Fortunatamente non sono servite a nulla le dichiarazioni farneticanti fatte durante il processo per cercare di ottenere uno sconto di pena per infermità mentale. Speriamo, ora, che la sentenza dia giustizia alle famiglie e ai ragazzi segnati, probabilmente per tutta la vita, dalla vicenda. Gli venga revocata la cittadinanza e, dopo aver scontato il massimo della pena senza riduzioni,- conclude De Corato- venga rispedito nel suo Paese natale, il Senegal».