Dramma umanitario in Afghanistan: San Giuliano pronta a fare la sua parte

Delle oltre 200 persone che verranno accolte nella Città Metropolitana di Milano, un ente del Terzo Settore attivo in territorio sangiulianese ospiterà alcuni rifugiati. Il Comune collaborerà sotto il profilo gestionale e operativo

Un cargo pieno di afgani in fuga dal regime talebano

Un cargo pieno di afgani in fuga dal regime talebano

Anche San Giuliano Milanese è pronta a offrire il proprio contributo per venire in soccorso delle migliaia di persone attualmente in fuga dall’Afghanistan, dopo il ritorno al potere dei Talebani. Il Prefetto di Milano ha reso noto che, in Italia, nei giorni scorsi sono giunti complessivamente 5.000 profughi attraverso corridoi umanitari. Si tratta di persone che hanno collaborato con il Governo italiano. Di queste, in Lombardia ne arriveranno 874, di cui 208 nella Città Metropolitana di Milano. In questa fase, saranno accolti in CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) a totale carico del Ministero dell'Interno. «Sul nostro territorio – fa sapere Marco Segala, sindaco di San Giuliano -, un gestore del Terzo Settore ha messo a disposizione della Prefettura una struttura e quindi saranno accolte alcune famiglie di rifugiati afgani. Il nostro Comune sarà chiamato alla gestione degli aspetti operativi e metteremo in campo tutto quanto necessario per garantire un graduale ritorno alla normalità dei cittadini afgani, in stretta sinergia con la Prefettura e coinvolgendo anche il distretto sociale di cui facciamo parte». Segala precisa che non ci sarà nessun costo a carico dell'Ente, ma che ogni spesa sarà sostenuta dal Ministero dell'interno. «San Giuliano ha sempre dimostrato grande generosità – conclude il primo cittadino - e sono certo che anche questa volta la nostra Comunità darà una straordinaria risposta a sostegno di una popolazione in fuga da un regime che nega qualsiasi forma di diritto e libertà».

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