Ha abusato della sua convivente per tre anni, il tribunale lo ha condannato a tre anni e otto mesi di carcere. A fare scattare le indagini era stato un Carabiniere di San Giuliano
E' stato arrestato per abusi e maltrattamenti un uomo che per tre lunghi anni ha tenuto sotto scacco la sua convivente. Una squallida storia di violenza contro una donna, finita con una condanna in primo grado del Tribunale di Lodi.
I Carabinieri della Tenenza di San Giuliano lo hanno arrestato ieri mattina presso la sua abitazione, ora dovrà scontare in carcere una pena di 3 anni e 8 mesi di reclusione. I fatti risalgono al periodo tra il 2004 e il 2007. Gli abusi si protraevano ormai da anni, ma la donna non aveva mai avuto il coraggio di denunciarli. Tuttavia, una sera del mese di ottobre del 2007, un Carabiniere in libera uscita assistette per caso all’ennesimo episodio di violenza. In particolare vide A.C. sferrare un violento schiaffo al volto della sua compagna. Il Militare intervenne in difesa della donna, si qualificò quale Carabiniere, identificò l’aggressore e condusse la donna presso gli uffici della Tenenza per sporgere denuncia.
Per la poveretta fu l’occasione per trovare il coraggio di denunciare il suo aguzzino, quel coraggio che, fino ad allora, le era sempre mancato e che il provvidenziale intervento di quel Carabiniere le aveva miracolosamente donato. Fu così che si aprì il vaso di pandora. Ai Carabinieri di San Giuliano Milanese la donna denunciò anni di patite vessazioni fisiche, morali e psicologiche, spesso sfociate anche in rapporti intimi consumati contro la sua volontà. Alla base di tutto forse un’acuta gelosia.
L’Autorità Giudiziaria, informata tempestivamente dai Carabinieri che condussero delle rapidissime indagini, emise nell’immediato a carico dell’uomo un provvedimento di allontanamento dalla casa famigliare, una misura cautelare ritenuta necessaria ed indispensabile per tutelare la compagna e interrompere le condotte violente e maltrattanti attuate nei suoi confronti. Poi il processo nel corso del quale il Tribunale ha accolto in pieno le ipotesi accusatorie formulate dal Pubblico Ministero e quindi la condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione con pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Dopo l’arresto l’uomo è stato condotto presso il carcere di Lodi.
Adele Meltemi