Serenella, un quartiere da ripensare

Viabilità, commercio, vita sociale: i punti critici su cui i futuri amministratori sangiulianesi dovranno lavorare

A un mese dalle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno, i sangiulianesi pretendono più attenzione per le frazioni periferiche. Così, tra le richieste che la nuova Giunta dovrà prendere in esame ci sono i “desiderata” degli abitanti del Serenella, il quartiere decentrato al di là della via Emilia.
Diviso dal resto della città, nel sentire comune l’agglomerato di case e negozi lungo la statale viene associato al Redefossi, il canale che per anni ha diffuso i suoi miasmi nella zona, costringendo molte persone a trasferirsi altrove. Oggi quel problema è risolto (è stato l’attuale sindaco Marco Toni, durante la prima legislatura, a provvedere alla copertura del corso d’acqua), ma restano altri nervi scoperti. Innanzitutto, il sistema della sosta. “Quello che ci vuole è un ripensamento dei parcheggi, per mettere a disposizione più posti auto. Servono anche multe severe per gli incivili che lasciano la macchina in doppia fila – fanno sapere i residenti -. Vorremmo vedere i vigili passare più spesso, per punire gli indisciplinati”. Passaggi più frequenti delle forze dell’ordine potrebbero fare da deterrente anche agli atti di vandalismo, che spesso danneggiano i parchi e le aree pubbliche, costringendo il Comune a spese aggiuntive per il ripristino degli arredi. Spese che ricadono, inevitabilmente, su tutta la comunità. “Strade e marciapiedi sono pieni di buche – prosegue chi abita nella frazione -. La nuova Amministrazione dovrà  programmare un piano di manutenzioni, per mettere in sicurezza le carreggiate. Ne va dell’incolumità di tutti: automobilisti, ciclisti e pedoni”.
Tra le richieste dei residenti c’è anche la messa a disposizione di un locale per gli anziani, oggi costretti ad attraversare la statale per fare quattro chiacchiere, o la classica partita a carte.
Un occhio, infine, alle attività commerciali. Negli anni, il Serenella ha visto arrivare nuovi servizi, tanto che ora può contare su circa 60 esercizi, tra i quali una farmacia, una libreria, un’autoscuola e diverse rivendite di alimentari. “Manca però una pizzeria, per passare le serate con gli amici senza doversi spostare in macchina”, ricordano alcune persone. E dall’Unione Commercianti del Sud-est Milanese arriva la proposta di creare nel quartiere un distretto commerciale. Si tratta di un’area dove i punti vendita possano essere valorizzati da una viabilità studiata ad hoc, iniziative ricreative permanenti e dall’arrivo di nuovi negozi, in un’ottica di completamento dei servizi esistenti. Esiste già un progetto in questo senso, steso dalla stessa associazione di categoria in collaborazione con il Comune: ora si tratta di renderlo esecutivo, presentandolo alla Regione per cercare di ottenere un finanziamento. Secondo gli operatori del settore, un piano di rilancio dei negozi di vicinato è indispensabile, considerato che la via Emilia si riempirà presto di nuovi centri commerciali destinati a fare concorrenza alle attività a conduzione famigliare.

Daniela Di Maggio