Grande partecipazione alla Leopoldina segratese

A Cascina Ovi la leopoldina segratese ha riscosso grande successo di pubblico

Ancora una volta la lista civica Segrate Nostra lancia una provocazione: cinque minuti a testa per vestire i panni di sindaco di Segrate. Con una formula divertente, che ricorda quella organizzata dal sindaco Renzi a Firenze, la “Leopoldina segratese” di Cascina Ovi ha avuto grande successo di pubblico, chiamato a prendere appunti, anzi spunti. In un momento di malessere crescente contro la politica e i politici, Paolo Micheli, capogruppo di Segrate Nostra, sfida i concittadini segratesi a riscoprire il protagonismo e quel senso civico - purtroppo oggi un po’ tralasciato -, che fa sentire ogni singolo cittadino parte fondamentale di un percorso di crescita e innovazione della propria comunità. Inutile nascondersi dietro a frasi fatte come «i politici sono tutti uguali, cioè rubano, mangiano e fanno i loro interessi, non cambia mai niente»; non è questo l’atteggiamento costruttivo che si aspetta. Per fortuna nella realtà della pubblica amministrazione, accanto a esempi negativi, esistono anche moltissimi esempi positivi di amministratori che si impegnano con onestà, passione e competenza per il bene della collettività. Perché alzare le spalle in segno di disappunto di fronte alla domanda «avresti qualcosa di costruttivo da proporre per migliorare la vita dei tuoi concittadini?». Se riflettessimo sul fatto che anche la società civile non offre sempre begli esempi - esistono cittadini onesti e cittadini disonesti - capiremmo allora che la politica altro non è che lo specchio della società civile e potremmo così riscoprire il nostro importantissimo ruolo. Più di una ventina di illustri personaggi - impossibile nominarli tutti - della società civile, imprenditoriale e culturale hanno accolto l’invito di Micheli e si sono dati il cambio al microfono di questa “maratona di idee” per una «buona amministrazione che renda migliore la vita della città di Segrate». Alla domanda “Se fossi il sindaco io… 5 minuti per cambiare” hanno cercato di immaginare il futuro volto di Segrate. Ovviamente ironico l’intervento di Faso, bassista del gruppo “Elio e le Storie Tese”, sullo svincolo di Lambrate: «Se io, che faccio il bassista, in cinque minuti ho scoperto che a 50 metri dallo svincolo di Lambrate c’è il fiume Lambro, come ha fatto il direttore dei lavori, un ingegnere - per ben due volte a distanza di vent’anni i lavori sono stati bloccati a causa dell’acqua - a non accorgersene? Pensava forse che l’acqua sarebbe evaporata?». A smentire definitivamente la diffusa sensazione di stanchezza politica è Giorgio Gori, ex imprenditore della tv, oggi esponente nazionale del Pd, il cui intervento su “La città partecipata” ha siglato la chiusura dell’evento. Format vincente? «L’elezione milanese del sindaco Pisapia, nata dal basso e dall’impegno delle associazioni e dei comitati – secondo Gori –; la gente ha voglia di partecipare, serve capacità di ascolto e volontà di tradurre questa stanchezza in qualcosa di costruttivo».

Cristiana Pisani