Il curioso caso delle tariffe della refezione scolastica a San Felice: una disparità ancora senza soluzione

Le famiglie residenti a Peschiera Borromeo e Pioltello penalizzate rispetto a quelle di Segrate. Amministrazioni comunali già al lavoro per rispondere alle richieste degli interessati

La Scuola di San Felice

La Scuola di San Felice

Nel quartiere di San Felice, una realtà residenziale di circa 8.000 abitanti suddivisa tra i territori di Segrate, Peschiera Borromeo e Pioltello, le famiglie con figli in età scolare si trovano a fronteggiare un problema di disparità nell’accesso alle tariffe agevolate della refezione scolastica. Il plesso scolastico di San Felice, che fa parte dell’Istituto Comprensivo Rosanna Galbusera e si trova fisicamente nel Comune di Segrate, prevede il pagamento della mensa in base alle fasce ISEE e garantisce uno sconto del 10% sul secondo figlio, ma solo per i residenti nel Comune di Segrate.

Diversamente, le famiglie che vivono a San Felice ma sono residenti nei comuni di Peschiera Borromeo e Pioltello non hanno diritto a queste agevolazioni e sono costrette a pagare la tariffa piena.

Una mancanza di accordi tra i comuni

La ragione di questa disparità risiede nella mancata stipula di una convenzione tra i tre comuni coinvolti. Mentre Segrate ha previsto agevolazioni per i suoi cittadini, Peschiera Borromeo e Pioltello non hanno un accordo con Segrate che consenta ai loro residenti di accedere alle stesse condizioni.

Attualmente, esiste una convenzione tra il Comune di Pioltello e quello di Segrate che consente solo ai residenti di Pioltello con un ISEE inferiore a 7.500 euro di ottenere le tariffe agevolate. Tuttavia, questa misura riguarda solo una parte estremamente limitata della popolazione scolastica di San Felice e non risolve il problema per la maggior parte delle famiglie escluse.

Un problema di equità che va oltre il numero degli studenti coinvolti

Anche se il numero di studenti interessati da questa disparità di trattamento è limitato – si stima che siano non più di 15 – il principio in gioco è ben più significativo. Il diritto all’accesso a servizi scolastici a condizioni eque non dovrebbe essere determinato esclusivamente dal comune di residenza.

È vero che il quartiere di San Felice è caratterizzato da un alto reddito medio, e quindi molte famiglie non beneficerebbero delle agevolazioni legate all’ISEE. Tuttavia, il problema di fondo rimane: in assenza di un accordo tra i comuni, alcune famiglie che avrebbero diritto a un trattamento agevolato ne sono escluse per una mera questione amministrativa.

La necessità di un intervento strutturale

Le famiglie coinvolte chiedono che le amministrazioni di Segrate, Peschiera Borromeo e Pioltello avviino un confronto per definire un accordo che permetta di uniformare le tariffe della refezione scolastica per tutti gli alunni della scuola di Istituto Comprensivo Rosanna Galbusera, a prescindere dal comune di residenza.

Una soluzione condivisa avrebbe un impatto minimo sui bilanci comunali ma rappresenterebbe un atto di equità per le famiglie che vivono nello stesso quartiere e frequentano la stessa scuola.

L’intervento delle istituzioni: primi passi per una soluzione

Venute a conoscenza della problematica, le assessore competenti di Peschiera Borromeo e Pioltello, Greta Montemaggi e Jessica Dadamo, hanno risposto rapidamente alla chiamata delle famiglie e hanno deciso di approfondire la questione. Greta Montemaggi ha già avviato i colloqui con il Comune di Segrate per sondare eventuali soluzioni che possano garantire condizioni più eque per i residenti di Peschiera Borromeo. Jessica Dadamo, invece, ha preso in carico la richiesta delle famiglie pioltellesi e ha avviato un’analisi dettagliata sui residenti delle due vie di Pioltello che rientrano nella zona di San Felice, per quantificare esattamente il numero di studenti interessati dalla problematica. La risposta delle istituzioni, in questo caso, è stata tempestiva e costruttiva: ora si attendono gli sviluppi, ma le premesse sembrano positive.

Giulio Carnevale