Il Direttore de Il Corriere della Sera ospite d’eccellenza della Parrocchia di Milano 2, per parlare di crisi. Economica sì, ma anche spirituale
Il Direttore de Il Corriere della Sera ospite a Milano 2 per una conferenza sulla crisi
Sala affollata, porte spalancate per fare spazio agli ultimi arrivati che non trovano posto a sedere, poco importa, è evidente che l’argomento desta grande interesse. Il titolo della conferenza, “La crisi economica, opportunità oltre la paura”, ha risvegliato la comunità segratese. Ospite d’eccellenza Ferruccio De Bortoli, direttore responsabile della prestigiosa testata italiana Il Corriere della Sera. L’invito è arrivato da don Walter Magni, parroco di Milano 2, con una lettera in cui lui, uomo di fede, si pone drammatici interrogativi e si chiede quali rassicurazioni possa dare ai suoi parrocchiani che, come lui, vivono questo momento con paura. Spetta a lui l’apertura; dopo i dovuti ringraziamenti – presente anche il sindaco Alessandrini – motiva il perché dell’incontro così: «Ho scritto una lettera al dott. De Bortoli in cui gli sottoponevo tanti quesiti, volevo soprattutto stimolare la mia gente a pensare a quale opportunità – o meglio Grazia – si potesse nascondere dietro a una crisi così profonda, un momento di difficoltà, non solo economica, in cui la mancanza di un orizzonte etico fa emergere un forte senso di smarrimento in tutti. Per me è difficile immaginare come la logica del profitto spudorato, alla base dell’attuale società, possa coniugarsi con il messaggio evangelico che si nutre di gratuità». Una lettera accorata a cui il Direttore ha cercato di rispondere in modo chiaro e sintetico, tanto da consentire un acceso dibattito tra il pubblico presente. «Mi trovo in perfetta sintonia con il Parroco, la crisi non è solo economica – così prende la parola Ferruccio De Bortoli –: la nostra società si è impoverita soprattutto spiritualmente. Per uscire da questo momento di difficoltà non servono solo le misure adottate dal nostro Governo tecnico, si devono riportare al centro la persona e la qualità delle relazioni umane. Oggi primeggia un edonismo fine a se stesso, la società è pervasa dall’egoismo, dall’invidia e da falsi miti. Troppo spesso ci si dimentica che i rapporti di lavoro sono prima di tutto rapporti umani e le persone non sono merci». Ripercorre poi la storia politica, economica e sociale dell’Italia, dal Dopoguerra fino a oggi, ricorda come il popolo italiano sia riuscito a «coltivare le speranze tra le macerie del dopoguerra», un invito a seguire il bellissimo esempio dei nostri padri o nonni, nella speranza che, dopo la "potatura" – come l’ha definita don Walter – con sacrificio e pazienza tornino a vedersi presto i frutti.
Cristiana Pisani