Introdotto al San Raffaele di Segrate un nuovo test salivare per la diagnosi precoce dei tumori del cavo orale
Il carcinoma orale a cellule squamose, con oltre 745.000 casi segnalati in tutto il mondo, ha un tasso di mortalità, a 5 anni, di circa il 60%
Un semplice test salivare potrebbe rivoluzionare la diagnosi precoce dei tumori del cavo orale, non solo individuandoli tempestivamente ma anche con assoluta precisione. La scoperta è frutto dalla ricerca condotta da Studium Genetics, spin-off dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, che ha scelto l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Segrate (Gruppo San Donato) come partner per introdurre la nuova metodologia nella consuetudine della pratica clinica e nell’ambito della ricerca. Il nuovo test epigenetico si basa sull’analisi quantitativa del livello di metilazione del DNA di 13 geni, che si è scoperto essere alterati nei carcinomi orali, e consente di individuare precocemente i pazienti a rischio di sviluppare il carcinoma orale a cellule squamose. Nella pratica clinica attuale, lo screening del cancro orale viene effettuato esclusivamente mediante ispezione visiva da parte degli specialisti che, in presenza di lesioni sospette, invitano i pazienti a sottoporsi a una biopsia, che però è una procedura invasiva. Il test sviluppato da Studium Genetics, che potrebbe rivoluzionare la diagnostica e il paradigma di cura di questa tipologia di tumori, è di rapida e semplice esecuzione: individuata la lesione sospetta, si raccolgono i campioni dalla mucosa orale (lingua, guancia, palato) tramite il semplice passaggio di un apposito spazzolino dotato di setole. Il campione viene poi processato in laboratorio utilizzando protocolli di sequenziamento e analisi bioinformatiche del DNA. Viene quindi eseguito un calcolo che, mediante un algoritmo brevettato, genera un punteggio di rischio di sviluppare un cancro orale. «Il carcinoma orale a cellule squamose è una sfida importante per la salute pubblica – commentano i ricercatori -, con oltre 745.000 casi segnalati in tutto il mondo e un tasso di mortalità, a 5 anni, di circa il 60%. Inoltre, il rischio di recidiva dopo l’intervento chirurgico, che va dal 17% al 30%, è più alto di qualsiasi altro tipo di tumore ed è la principale causa di morte. I tumori del cavo orale non comportano solo un costo sociale rilevante, ma rappresentano inoltre una voce di spesa sanitaria enorme tra degenza, intervento e riabilitazione, che, grazie all’introduzione di questo test per la diagnosi precoce, potrebbe essere molto ridimensionata».