«Che i politici ci ascoltino»: il grido disperato dei residenti della Boffalora

Riflettori puntati sul “Progetto Santa Monica” - più noto come “Boffalora” - dopo l'SOS disperato dei residenti. «Che la politica ci ascolti», scrivono nella lettera aperta in cui invitano Sindaco, Giunta e tutti i Consiglieri del Comune di Segrate ad una Assemblea pubblica. La notizia, ormai sulla bocca di tutti, che le fideiussioni - circa 27milioni di euro - a garanzia delle opere pubbliche sono scadute, quindi non più incassabili dal Comune, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Tutto da rifare: un'area di 300mila metri quadrati tra la via Cassanese e la Padana Superiore su cui sarebbe dovuto sorgere un quartiere modello - parchi giochi, centro civico, scuole e addirittura una parrocchia con la chiesa - oggi, a distanza di dieci anni, appare come un quartiere abbandonato in mezzo ai campi, senza servizi e collegamenti col resto di Segrate. «Le uniche cose che restano di quel miraggio – scrivono gli abitanti della Boffalora nella lettera – sono: una cascina utilizzata come ufficio vendite in stato di abbandono, i campi incolti, decine di bambini costretti a giocare tra la strada e il poco spazio pubblico e la rabbia dei residenti che nel progetto hanno investito soldi e molti sogni». E la lettera vuole essere un chiaro messaggio ai politici: «Crediamo che, se si vuole evitare che questa situazione diventi un caso di natura sociale, si debbano, in tempi certi, dare risposte ai tanti che vi scrivono e che vogliono incontrarvi. Solo attraverso una decisa e convinta azione politica si può imprimere una svolta positiva a questa vicenda che sta assumendo sempre più i tratti di una tragedia».
Daniele Casadio (Forza Italia), presente all'assemblea pubblicaMessaggio recepito, ma non da tutti. All'assemblea pubblica, tenutasi lo scorso 16 aprile, disseminati tra gli abitanti della Boffalora, molti volti noti della politica segratese. Per lo più consiglieri di minoranza, fatta eccezione per Daniele Casadio (Forza Italia), unico consigliere di maggioranza presente. «Era ovviamente assente il Sindaco e con lui tutta la sua Giunta – polemizzano all'indomani dell'incontro i consiglieri del Partito Democratico –, gli amministratori pubblici dovrebbero stare sempre in mezzo ai cittadini, nel bene e nel male, e non rinchiusi nelle loro lussuose torri d’avorio».
Tre le proposte operative emerse, appoggiate in toto dalle forze politiche presenti, una festa di quartiere per autofinanziare la realizzazione di spazi gioco per i ragazzi, una manifestazione di protesta con un corteo dal quartiere fin sotto gli uffici del Sindaco e la partecipazione in massa, con striscioni di protesta, alla seduta del Consiglio Comunale dove si discuterà della mozione sulle fideiussioni. Già pronta una mozione a sostegno, a firma IdV. «In data 10 aprile ho presentato – spiega il consigliere Berardinucci – una mozione per la creazione di una area giochi che permetta ai bambini di vivere la socialità». E ancora una volta forti divergenze tra maggioranza e opposizione sulle azioni future.
Chiara la posizione del Partito democratico: «Urge avviare tutte le azioni necessarie per richiedere i danni nei confronti di Vegagest, urge diffidare di operatori che non sono stati in grado di completare nemmeno un terzo dell’intervento previsto». Di parere analogo anche la lista civica Segrate Nostra: «Di fronte alle inadempienze sempre più gravi della immobiliare Vegagest, la convenzione va dichiarata scaduta e ogni diritto edificatorio va definitivamente annullato». Mentre, secondo quanto dichiarato in assemblea dalla consigliera Mongili, l'intenzione dell'Amministrazione sarebbe verso «una risoluzione consensuale della convenzione». D'altro canto, l'assessore Lazzari aveva già rilasciato alla stampa questa dichiarazione: «Con un nuovo progetto concertato col Comune, ripartendo da zero, l'operatore potrebbe trovare nuovi garanti e tentare un rilancio del progetto».
Cristiana Pisani

Quartiere Santa Monica, Lotto 2, edilizia libera. Non abitato