Sparatoria a Segrate: entrambi i coniugi sono morti
Si stanno ultimando al San Raffaele gli accertamenti per dichiarare la morte cerebrale del 38enne che, dopo aver sparato alla moglie che voleva la separazione, ha rivolto l’arma contro sé stesso
La morte cerebrale della donna era già stata dichiarata poco dopo la sparatoria
Al termine di un’agonia durata circa 24 ore è morto all’ospedale San Raffaele di Segrate Ciro Sorrentino, il pregiudicato 38enne che nel pomeriggio di giovedì 25 maggio ha sparato alla moglie, la 35enne Antonietta Di Nunno, e poi ha rivolto l’arma contro se stesso. Dopo aver colpito la consorte nel parcheggio di via Cellini a Segrate, l’uomo si era puntato la stessa arma alla tempia ed aveva esploso due colpi. Trasportato in gravissime condizioni presso il nosocomio segratese, Sorrentino è rimasto in bilico tra la vita e la morte per quasi una intera giornata fino al sopraggiungere della morte cerebrale, decretata nel pomeriggio di venerdì 26 maggio. Analogo destino è toccato ad Antonietta Di Nunno, caduta sotto i colpi sparati dal marito. La 35enne era subito stata trasportata presso il Policlinico di Milano in condizioni disperate e già poche ore dopo il ricovero era stata decretata per lei la cessazione di ogni attività cerebrale. Alla base di quello che, oramai, può essere definito come un tragico caso di omicidio-suicidio, c’era la volontà della donna di concludere la relazione con Sorrentino, dal quale aveva avuto 4 figli.
Redazione Web