Slot, Consiglio di Stato: «Comuni autorizzati a chiudere le sale che non rispettano i limiti orari»
I poteri sanzionatori previsti dalla legge, generalmente attribuiti alle Questure, possono essere affidati anche ai Comuni «in presenza di violazione delle discipline specifiche che attengono alla tutela degli interessi pubblici diversi da quello dell’ordine della sicurezza pubblica»

La possibilità di fermare l’attività diventa fondamentale per garantire il rispetto dei regolamenti
Per
il Consiglio di Stato, la possibilità di fermare l’attività di una sala
diventa fondamentale per garantire il rispetto dei regolamenti come
quello di Mantova: «A nessuno sfugge che, se tutto si riducesse e si
limitasse alla sanzione pecuniaria, sarebbe agevolata una logica
strettamente economica del rapporto costi/benefici». In questo modo,
«il titolare di sala giochi o degli apparecchi con vincite in danaro
sarebbe facilmente indotto ad assumere il rischio e il relativamente
tenue costo per la violazione dell’ordinanza sindacale consistente nel
solo pagare la sanzione amministrativa (di importo mediamente assai
contenuto) a fronte di un più elevato guadagno derivante dall’utilizzo
della sala gioco o dal funzionamento degli apparecchi da gioco». Deve
quindi essere «riconosciuta la necessità» che la ripetuta violazione dei
limiti orari «sia accompagnata da una misura ulteriore e diversa dalla
sanzione pecuniaria: una misura, cioè, di cura diretta dell’interesse
pubblico, che prescinda dal soggetto e che guardi all’oggetto, e che
vada ad incidere direttamente e immediatamente sull’attività
sospendendola per un tempo ragionevole, adeguato e idoneo».
LL/Agipro