Ufficiale tutta la Lombardia zona rossa con fattore di rischio 4, lo ha annunciato Giuseppe Conte nella conferenza stampa di stasera
Italia divisa in tre aree. In Lombardia dal 6 novembre vietati gli spostamenti se non per comprovate esigenze di lavoro o per fare la spesa, chiusi tutti i negozi non alimentari, chiusi bar e ristoranti, parrucchieri aperti, torna l'autocertificazione
04 novembre 2020
«Abbiamo distinto la penisola in 3 aree: gialla, arancione e rossa. Ciascuna con proprie misure restrittive. Tutte le misure entreranno in vigore venerdì 6 novembre, per consentire a tutti di avere il tempo congruo per disporre le proprie attività». Sono le parole del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che illustra le misure del nuovo Dpcm. «Nell'area gialla rientrano Abruzzo, Basilicata, campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Sardegna, Liguria, Marche, Toscana, Umbria, Veneto, province di Trento e di Bolzano», dice. In queste regioni sarà vietato circolare tra le 22 e le 5 del mattino, dice il premier, illustrando il provvedimento nel dettaglio.
«Le regioni dell’area rossa, ad alta criticità, sono Calabria, Lombardia Piemonte e Valle d’Aosta. A queste regioni si applicano misure ancora più restrittive. È vietato ogni spostamento anche all’interno del proprio comune in qualsiasi orario salvo motivi di lavoro, studio, salute, necessità», spiega. «Chiudono i negozi, fatta eccezione per gli alimentari, le farmacie, le parafarmacie, parrucchieri, barbieri e lavanderie. Negli uffici pubblici, lavoro in presenza solo per attività indifferibili. Altrimenti, si va in smart working. La didattica a distanza si estende alla seconda e alla terza media. Nel caso della prima media non abbiamo voluto imporre sacrifici soverchi a studenti che hanno appena iniziato una nuova esperienza, è giusto che possano proseguire. I corsi universitari si svolgeranno a distanza, ed eccezione di quelli di medicina con relativi tirocini. Sospese prove scritte per concorsi e prove di abilitazione professionale, con alcune eccezioni. Sono sospese tutte le competizioni sportive, tranne quelle riconosciute di interesse nazionale dal Coni e dal Cip. È sospesa ogni attività nei centri sportivi, resta consentita l'attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva individuale. Anche qui per i mezzi di trasporto pubblico, riempimento fino al 50% fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico. Stop alle attività di scommesse, giochi e videogiochi». Nel Dpcm è prevista «n astratto una differenziazione, abbiamo il meccanismo per operare"» di aree all'interno delle singole regioni. Ma il criterio di base è legato ad un «meccanismo costruito su base regionale».
«La pandemia corre ovunque, non ci sono regioni in aree verdi e non ci sono territori che possono sottrarsi a misure restrittive. Con future ordinanze del ministro della Salute verranno forniti aggiornamenti sulle condizioni di rischio delle regioni, le ordinanze recepiranno l'esito del monitoraggio periodico che viene effettuato da rappresentanti dell'Iss, del ministero della Salute e delle regioni. I risultati vengono condivisi dai componenti del Cts. Se una regione per almeno 14 giorni rientra in uno stato di rischio più basso, può essere assoggettata a misure meno restrittive. Ho chiesto al ministero della Salute e al direttore dell'Iss di condividere i dati del monitoraggio, che sono alla base di questa attività. Le regioni alimentano questo flusso di informazioni, vogliamo che i dati siano accessibili alla comunità scientifica e a tutti i cittadini. Non abbiamo alternative, comprendiamo il disagio, la frustrazione e la sofferenza psicologia. Dobbiamo tenere duro», afferma, ribadendo che in Consiglio dei ministri approderà «un decreto ristori bis».
«La pandemia corre ovunque, non ci sono regioni in aree verdi e non ci sono territori che possono sottrarsi a misure restrittive. Con future ordinanze del ministro della Salute verranno forniti aggiornamenti sulle condizioni di rischio delle regioni, le ordinanze recepiranno l'esito del monitoraggio periodico che viene effettuato da rappresentanti dell'Iss, del ministero della Salute e delle regioni. I risultati vengono condivisi dai componenti del Cts. Se una regione per almeno 14 giorni rientra in uno stato di rischio più basso, può essere assoggettata a misure meno restrittive. Ho chiesto al ministero della Salute e al direttore dell'Iss di condividere i dati del monitoraggio, che sono alla base di questa attività. Le regioni alimentano questo flusso di informazioni, vogliamo che i dati siano accessibili alla comunità scientifica e a tutti i cittadini. Non abbiamo alternative, comprendiamo il disagio, la frustrazione e la sofferenza psicologia. Dobbiamo tenere duro», afferma, ribadendo che in Consiglio dei ministri approderà «un decreto ristori bis».
».
04 novembre 2020