Vizzolo Predabissi, ex discarica di Montebuono: la Regione stanzia altri 300mila euro. Si va verso la gestione metropolitana

Con questo nuovo contributo il totale degli investimenti supera i 12 milioni. Intanto si ipotizza una futura riconversione naturalistica dell’area bonificata

A Vizzolo Predabissi prosegue il percorso di trasformazione dell’ex discarica di Montebuono. Regione Lombardia ha stanziato in questi giorni ulteriori 300mila euro destinati alla manutenzione dell’area, portando il totale degli investimenti pubblici a oltre 12 milioni di euro. Si tratta di un nuovo passo verso la chiusura definitiva del capitolo legato a una delle più complesse bonifiche ambientali del territorio. L’area, estesa per circa 80mila metri quadrati al confine con San Zenone al Lambro, è stata oggetto negli ultimi anni di un’importante opera di messa in sicurezza, conclusa nei mesi scorsi. Il nuovo contributo regionale, approvato tramite una variazione di bilancio, servirà a coprire le spese di manutenzione ordinaria, che per il momento resteranno sotto la gestione di Cem Ambiente. «Useremo questi fondi per garantire la sorveglianza e la corretta gestione dell’ex discarica in questa fase di transizione», spiega la sindaca Luisa Salvatori. Il Comune è infatti in attesa del subentro del nuovo ente gestore: la Città metropolitana di Milano ha pubblicato un bando per l’assegnazione della gestione dell’area, con scadenza prevista a fine maggio. Una volta conclusa la procedura, la responsabilità passerà ufficialmente all’ente metropolitano. Nel frattempo si affaccia una prospettiva affascinante per il futuro del sito: quella di trasformare l’ex discarica in un’oasi naturalistica, destinata al recupero ambientale e alla fruizione pubblica. Un cambio di paradigma radicale, che potrebbe restituire valore ambientale a un’area per decenni segnata dalla presenza di rifiuti. «Nulla è ancora definito - precisa la sindaca Salvatori -. La proposta sarà oggetto di confronto con Regione e Città metropolitana, ma è un’ipotesi concreta e promettente». Dal 1983 al 1999, la gestione dell’impianto era affidata alla società Vizzolo Ambiente. Dopo la dismissione definitiva nel 2014, è stato il Comune a farsi carico delle successive fasi, insieme a Regione Lombardia e alla Città metropolitana. Oggi il sito, bonificato e in attesa di una nuova identità, potrebbe diventare un simbolo di rinascita ambientale.