«Alcuni cittadini mi hanno mandato la foto dell’ingresso dell’ospedale pubblico di Vizzolo Predabissi. Sono sorpreso che su di un ospedale pubblico si pubblicizzano servizi privati di assistenza sanitaria. L’iniziativa, su cui pretendo sia fatta chiarezza, non è etica. Questo è l’emblema del fallimento del modello di sanità che la Lega e Forza Italia raccontano essere il migliore». A parlare è Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S, che sul caso promette un accesso agli atti per fare totale chiarezza. «Chiederò all’Ospedale e Regione Lombardia i documenti necessari per capire che convenienza ha una struttura pubblica a consentire al privato di pubblicizzarsi nei suoi spazi – aggiunge Mammì -. Il nostro è un sistema universalistico che deve garantire l’assistenza a tutti i cittadini, senza distinzione di ceto sociale, etnia, sesso o religione». Sulla questione si è espressa anche Valentina Barzotti, esponente pentastellato della Camera dei Deputati, che precisa: «La Direzione Generale della ASST ci dice che i servizi pubblicizzati non sono in concorrenza con il sistema sanitario pubblico e non lo sostituiscono. Francamente, ci sembra che i servizi in questione siano squisitamente sanitari, come peraltro evidenziato dal sito internet di questa società che fa riferimento addirittura “ad ogni necessità sanitaria anche post ospedaliera”. Si fa anche espressa menzione all’assistenza notturna all’interno dell’ospedale». A tal proposito il M5S annuncia l’intenzione di acquisire il testo della convenzione in forza della quale vengono dati in uso spazi di un ospedale pubblico. «Chiederemo alla Direzione di rimuovere la pubblicità in oggetto – concludono gli Mammì e Barzotti -, diversamente valuteremo ogni iniziativa utile per inibire la condotta in questione».