Come incentivare la sicurezza e la legalità?
Martedì 5 giugno a Zelo Buon Persico si è tenuto per la prima volta un convegno dal titolo “Sicurezza - Legalità - Giovani - Famiglia- Il ruolo delle agenzie educative sul tema della legalità e della cittadinanza consapevole”. Ecco che cosa è emerso
15 giugno 2012
Educazione e legalità. Martedì 5 giugno, nell’aula magna dell’Istituto comprensivo di Zelo Buon Persico, si è tenuto un convegno dal titolo “Sicurezza - Legalità - Giovani - Famiglia. Il ruolo delle agenzie educative sul tema della legalità e della cittadinanza consapevole”. Iniziativa voluta dall’assessore all’Istruzione e alle Politiche giovanili, Sebastiano Ponzio e appoggiata dall’amministrazione comunale zelasca, in collaborazione con il Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa, con il patrocinio della Provincia di Lodi e dell’Associazione Terre dell’Adda. Il paese di Zelo Buon Persico è stato definito dal segretario generale del Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa, Antonio De Lieto, un’oasi, rispetto a quello che accade in altri Comuni del nostro Stato. L’indice della criminalità efferata è pari a zero. Ma non per questo bisogna abbassare la guardia. Perché, come ha spiegato De Lieto, una frazione come Zelo potrebbe attirare gli interessi di chi ricicla denaro sporco. Perché spesso chi deve ripulire soldi ottenuti in maniera illecita si infiltra nel tessuto economico, commerciale e imprenditoriale di un territorio. E l’attenzione deve rimanere sempre vigile. Secondo le dichiarazioni del primo cittadino zelasco, Paolo Della Maggiore, la malavita tenta di infiltrarsi anche nella pubblica amministrazione. In lui è vivo il ricordo di quel 2008 in cui era stato emanato un bando per la gestione dei rifiuti. «A una società si erano chiesti documenti che ne attestassero l’attività. Tardavano ad arrivare, c’è stato un sospetto e ci si è rivolti alla Prefettura» dice Della Maggiore. Stava scoppiando il caso Italia90. Inoltre, da De Lieto arriva l’auspicio che in Italia si riesca, prima o poi, a unificare le diverse forze della polizia in un unico corpo. Una scelta che comporterebbe un risparmio sui costi e che permetterebbe una migliore presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Peraltro in un momento di crisi in cui si proclamano continui tagli. È sempre il segretario generale S.C.S.D. a spiegare che nelle spese di gestione vengono inclusi anche i materiali che servono per lavorare, come il carburante per le auto o gli oggetti di cancelleria. Parole anche provocatorie, forse, per interrogarsi su dove davvero siano gli sprechi. Ma la lotta alla sicurezza non si gioca solo in strada. La violenza può essere presente anche all’interno delle famiglie. Per questo i giovani non devono avere paura di denunciare, come ha affermato la criminologa, nonché Presidente Nazionale di Alleanza Italiana, Elisa Visconti. Così come frequenti sono gli episodi di bullismo. Per questo motivo, l’apertura di sportelli - dove i teenagers, sia vittime sia artefici di quegli atti, possano sentirsi liberi di dialogare con esperti - potrebbe rivelarsi uno strumento utile. Per capire che cosa si muove dentro l’animo di un ragazzo e aiutarlo in un percorso di crescita sereno. Nel rispetto di se stesso e degli altri. Giovani che a volte vengono trascurati dai propri genitori. Tra i relatori invitati al convegno anche Lino Martucci, funzionario del carcere di Bollate. Una struttura all’avanguardia in Italia, dove dipendenti, sociologi, criminologi e volontari, ogni giorno, si impegnano per mettere in atto i principi della costituzione italiana. Perché la pena possa essere un momento, un’opportunità per il detenuto di formarsi. Perché possa un domani dare il proprio contributo positivo nella società. E laddove c'è un vero accrescimento culturale, sembra ammonire la segretaria nazionale degli Amici della Polizia, Altamiro Castillo, a volte, si corre il rischio che anche la legalità aumenti.
Alessandra Moscheri
15 giugno 2012