La 30enne scomparsa da Zelo non voleva più fare ritorno. Fermato anche un latitante romeno che aveva avuto contatti con lei
Il mistero legato alla scomparsa di L.M., la 30enne zelasca affetta da deficit cognitivi, si è finalmente risolto in maniera positiva con il suo ritrovamento domenica 2 febbraio.
Tuttavia, le circostanze della sparizione rimangono avvolte da alcuni punti di oscurità, che i carabinieri dovranno dipanare. La donna è stata ritrovata in stazione Centrale di Milano, dove viveva chiedendo l’elemosina assieme ad altri senzatetto e, quando è stata rintracciata, ha raccontato ai carabinieri di essersi allontanata volontariamente, non avendo intenzione di fare ritorno a casa. A L.M. le forze dell’ordine sono giunte però grazie alle informazioni fornite da un latitante romeno di 33 anni, che è stato individuato nel pomeriggio di domenica nei pressi della stazione di Rogoredo, mentre i carabinieri setacciavano i terminal ferroviari milanesi. Proprio con il romeno, che doveva scontare una pena di quasi 2 anni di reclusione per furto ed evasione, la 30enne aveva avuto diversi contatti nei giorni precedenti la sparizione. Per questo, si ipotizza che l’uomo abbia in qualche modo aiutato L.M. nella fuga, ma su questo punto permangono ancora molte incertezze.
Redazione Web