Il 12 settembre 1919 circa 2600 uomini del Regio Esercito Italiano si ribellarono all’autorità costituita e, sotto la guida di Gabriele D’Annunzio, poeta Vate e valente uomo d’arme, sbloccarono l’impasse della contesa con la Jugoslavia occupando di fatto la città di Fiume senza sparare nemmeno un colpo. Ora che sono passati 100 anni da quella fatidica date, le commemorazioni sono molteplici, con ovvio strascico di polemiche e scaramucce, da una parte e dall’altra.
A Milano, così come in altre città italiane, evento significativo per celebrare la ricorrenza fiumana è rappresentato dallo spettacolo teatrale di Edoardo Sylos Labini e Maria Angela Robustelli, che il 30 settembre porteranno sulla prestigiosa scena del Teatro Manzoni di Milano Fiume 1919-Città di Arte, di Vita. Si tratta di una rappresentazione-commemorazione in cui gli autori non mancheranno di inserire riferimenti all’attualità, calibrandoli e armonizzandoli con i riferimenti storici che la ricorrenza richiama, a produrre un risultato di mirabile fattura.
La prima dello spettacolo è andata in scena a Pescara, città natale del Vate, con ampio successo di pubblico (circa 500 persone che hanno fatto sentire la propria partecipata presenza levando il grido alalà mentre Sylos Labini intonava il Canto del Carnaro). L’obiettivo è replicare lo spettacolo con altrettanto seguito nelle principali città italiane per intrattenere e allo stesso tempo coinvolgere e far appassionare gli spettatori. Cifra della rappresentazione è l’entusiasmo, oltre che l’inconfondibile abilità, di Sylos Labini, non a caso il maggior interprete italiano della figura di Gabriele D’Annunzio.
Appuntamento dunque lunedì 30 settembre al Teatro Manzoni di Milano, in via Alessandro Manzoni 42, alle ore 21. La durata stimata dello spettacolo è di 90 minuti; costo del biglietto intero 23 euro.