Martisor, Baratto: «Esiste, un Europa dei popoli, un Europa delle tradizioni, che seppur lontane geograficamente uniscono i popoli»

Riceviamo e pubblichiamo un interessante spunto del Coordinatore del gruppo "Laudato SI " di Mulazzano (Lo),in merito alla festa di primavera della comunità rumena che si celebra il primo di marzo

Il 1 Marzo è una ricorrenza molto sentita in Romania, Repubblica Moldova, Bulgaria, Macedonia del Nord e anche in Grecia.  Si celebra  attraverso la confezione di un piccolo fiocchetto a forma di otto con dei fili bianchi e rossi, di canapa o lana (più tardi di cotone). I colori del Martisor (N.d.r. diminutivo di “martie”- marzo, che in italiano si pronuncia marzishor). rappresentano la vita e l’essenza stessa della forza che da essa scaturisce e al contempo, oggi, un augurio che gli uomini fanno alle donne per una primavera ed un anno ricco di fortuna. Mi piace interpretarlo anche come un simbolo della vita che si rinnova, che trova forza per riprendersi dopo la stagione dell’inverno.

Tale usanza, sicuramente anteriore all'arrivo dei Romani e che trovava la sua orgine in antiche tradizioni daco/trace

Nell'antica Roma in questo particolare momento dell’anno si celebravano  i Matronalia in onore di Giunone  Lucina. Ed era tradizione che gli uomini recassero doni alle proprie moglie e madri. Infatti le "Matronalia" celebravano la centralità delle donne ed il loro ruolo assunto nella pace tra Romolo e Tito Tazio. Il successivo collegamento di questa festa con il culto di Giunone protettrice delle nascite, trasformò la festività nella celebrazione delle nascite. Il tutto forse anche legato ai cicli della terra che si apprestava ad essere seminata e far germogliare il raccolto.

Sempre il 1 marzo era, prima delle riforma, il primo giorno dell'anno da qui il fatto che "ottobre" "novembre" e "dicembre" conservino nei loro nomi il fatto di essere l'ottavo il nono e il decimo mese

Anche i Popoli veneti e la Serenissima Repubblica di San Marco sino che rimase in vita usavano accanto al calendario gregoriano celebrare con un proprio calendario (more veneto) il 1 Marzo come primo giorno dell’ anno. Nella repubblica veneta gli atti ufficiali contenevano sia la data secondo il calendario gregoriano sia quella secondo il calendario veneto.

Mi è sembrato interessante ricordare questa concomitanza di usanze per sottolineare, ancora una volta, come in una società cosi diversa e per certi versi sempre più interdipendente si possano trovare elementi che uniscono i popoli, le culture e le religioni.  Esiste infatti, un Europa dei popoli un Europa delle tradizioni che seppur lontane geograficamente uniscono i popoli . Forse è a questa Europa dello spirito che forse dovremmo guardare per capire la centralità della nostra storia .

Inoltre, speriamo che sia di auspicio per la ripresa demografica dell'Europa. E' una festa del risveglio della natura, del risveglio del creato, sia anche di buon auspicio per la rinascita morale , spirituale e demografica dell'Europa


Marco Baratto
Coordinatore gruppo "Laudato SI " Mulazzano