Presentato al Castello di Peschiera il nuovo numero de “I quaderni del Castello”: una vera chicca per gli amanti della storia locale

Questo numero doveva essere presentato nel 2020. Leondi: «così come c’è un prima o e dopo Cristo, c’è oramai anche un prima e dopo Covid»

L'intervento del prof. Sergio Leondi

L'intervento del prof. Sergio Leondi

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Quaderni del castello 11 web

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Giovedì sera, 19 maggio, si è tenuta nella storica e sempre magica atmosfera del Castello di Peschiera Borromeo la presentazione del nuovo numero de “I quaderni del Castello”. Siamo ormai all’undicesimo numero di questa pubblicazione che raccoglie brevi saggi inerenti la storia locale, delle “perle” di conoscenza che diversamente non avrebbero mai modo di essere diffuse, di diventare patrimonio di chi ama il territorio del sud-est milanese. “I quaderni del Castello” sono una creazione del GASL, il Gruppo Amici della Storia Locale “Giuseppe Gerosa Brichetto”, nato nel 1997 per volontà di un gruppo di persone legate tra loro da vincoli di amicizia e collaborazione, cultori a vario titolo della storia locale, con lo scopo di approfondire storia, tradizioni, arte dei centri minori compresi tra Milano, Lodi e Pavia. Motore del GASL è, inutile dirlo, il professor Sergio Leondi, infaticabile studioso del nostro territorio.
Nel corso degli undici numeri sin qui pubblicati sono stati trattati moltissimi argomenti di grande interesse per la storia locale.
In questo sono presenti sei saggi. Uno, proprio a cura di Sergio Leondi, che riprende e amplia un suo precedente lavoro su “Corneliano Bertario: la storia e la natura a portata di mano”.
In apertura, invece, è Luigi Bardelli a raccontarci di una biografia del Medeghino (Giangiacomo Medici di Marignano) scritta da Tommaso Porcacchi. Segue Emanuele Dolcini che affronta la questione assai dibattuta del luogo di esecuzione e morte del filosofo cristiano Severino Boezio, conteso tra Pavia e Vizzolo Predabissi.
Le pagine che seguono ospitano il saggio di Rosa Giuseppina Perrone che delinea la biografia di Carlo Borromeo Arese, Viceré di Napoli.
Poi, Adriana Santoro racconta il soggiorno a Milano nel 1859-1860 della poetessa e scrittrice francese Louise Colet, nota anche per essere stata l’amante di Gustave Flaubert.
A chiudere il quaderno è Mario Traxino che tratta della presenza nel Castello di Peschiera Borromeo nel 1516 dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo, cosa che non era nota.
Quindi, con il Castello di Peschiera abbiamo aperto e chiudiamo, non fosse altro per ricordare l’ospitalità del Conte Franco Borromeo e della Contessa Anna Borromeo che anche quest’anno hanno aperto le porte del loro maniero per ospitare nel Salone d’onore la presentazione di questa pubblicazione, come sempre hanno fatto in passato. Va ricordato che questo numero doveva essere presentato nel 2020, ma poi sappiamo tutti cosa è successo, al punto da far dire, durante l’introduzione alla serata, al professor Leondi che «così come c’è un prima o e dopo Cristo, c’è oramai anche un prima e dopo Covid».  Per chi fosse interessato, sulla pagina internet del GASL sono disponibili in formato pdf tutti i numeri della pubblicazione:
https://gasl.wordpress.com/quaderni-del-castello/
Tiziano Cornegliani