Elezioni comunali del 3 e 4 ottobre 2021. Lavoro e impresa a Peschiera Borromeo, ne parliamo con Mario Orfei Coordinatore di Forza Italia

«Per lo sviluppo economico e la competitività Il nostro comune spende solo 6,05 euro per abitante. Anche un’amministrazione comunale può contribuire allo sviluppo del lavoro e quindi alla crescita dell’occupazione»

Mario Orfei

Mario Orfei Coordinatore cittadino di Forza Italia e noto imprenditore peschierese

Nella media dei primi 5 mesi del 2021, l’occupazione segnala un calo di oltre 500 mila lavoratrici e lavoratori rispetto allo stesso periodo del 2020, numero che sale a circa 1 milione di occupati in meno rispetto al medesimo periodo del 2019. I numeri della sofferenza causata dalla pandemia sono ancora molto visibili nel nostro mercato del lavoro.  Inoltre, nonostante resti purtroppo alto il tasso di disoccupazione, che dall’inizio dell’anno supera il 10%, quello dei giovani in cerca di occupazione è di ben 3 volte superiore. Un segnale evidente, che emerge dagli indicatori del lavoro di maggio, è che non ci sia ancora sicurezza nel domani. Ciò è dimostrato dall’aumento congiunturale pari a “zero” degli occupati a tempo indeterminato, a fronte di un incremento dell’occupazione a termine, che ci informa come le imprese si stiano muovendo con prudenza.
In vista delle prossime elezioni comunali del 3 e 4 ottobre 2021, cosa può fare un amministrazione comunale per arginare questo trend? Ne parliamo con Mario Orfei Coordinatore cittadino di Forza Italia e imprenditore peschierese di successo con aziende in tutta Italia e fliali in tutto il mondo.
«La pandemia ha messo a dura prova i reparti produttivi del nostro paese e ha colpito duramente il tessuto economico – commenta il forzista Mario Orfei -. Nei prossimi mesi saranno decisive le politiche a sostegno del comparto produttivo da parte di governo ed enti territoriali. La pubblica amministrazione, in ogni sua declinazione territoriale, ha il compito di pianificare politiche pubbliche incisive che possano sostenere la ripresa. In questo senso, anche i comuni possono fare la loro parte. Alla crescita economica su una porzione di territorio è dedicata un’intera parte nei bilanci dei comuni. In questo capitolo le amministrazioni inseriscono le spese per la promozione dello sviluppo e della competitività del sistema economico locale, compresi servizi e interventi per la crescita delle attività produttive, del commercio, dell’artigianato, dell’industria e dei servizi di pubblica utilità, ma anche per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico del territorio. Questa parte dei bilanci comunali include quattro voci di spesa a sostegno di altrettanti ambiti: industria, piccole e medie imprese e artigianato; commercio, reti distributive e tutela dei consumatori; ricerca e innovazione; reti e altri servizi di pubblica utilità».
L'articolo continua dopo le immagini
«Con soli 6,05 euro per abitante (Spesa assoluta e pro capite in tutti i comuni italiani 2019. Fonte Openpolis), a Peschiera Borromeo ci posizioniamo molto in basso nella classifica nazionale - illustra il dato Mario Orfei -. È vero che in Italia le politiche per il lavoro sono materia di competenza di stato e regioni. Lo stabilisce l’articolo 117 della costituzione, che parla di legislazione concorrente per la “tutela e sicurezza del lavoro”. Tuttavia, seppur mantenendo un ruolo minoritario, anche i Comuni possono contribuire allo sviluppo del lavoro e quindi alla crescita dell’occupazione. In particolare – continua l’azzurro -, in base alla  “legge Biagi”, gli enti locali possono esercitare un’attività di intermediazione, iscrivendosi all’albo nazionale delle agenzie del lavoro che, secondo quanto stabilito dal “jobs act” nel 2015, può implicare la possibilità di svolgere attività di ricerca e selezione del personale, oltre che di supporto alla ricollocazione professionale. Sempre il jobs act prevede che i Comuni possano partecipare alla rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro. Inoltre, in alcuni casi le regioni delegano agli enti comunali funzioni di propria competenza in questo ambito. Le spese nei bilanci comunali a favore dell’occupazione riguardano principalmente i servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro, la formazione professionale e il sostegno all’occupazione. Queste voci comprendono da un lato le politiche attive di sostegno e di promozione dell’occupazione e dell’inserimento nel mercato del lavoro. Dall’altro, quelle passive a tutela dal rischio di disoccupazione, come le spese a sostegno dei disoccupati (dall’erogazione di indennità ad altre misure in favore del reddito), oltre che gli investimenti per la formazione e l’orientamento professionale, come l’attivazione di tirocini formativi. La pandemia da Covid sta aggravando alcune debolezze strutturali del sistema-Italia, con il risultato di esasperarne gli effetti ma anche di metterle in luce e di facilitarne la comprensione. Ora – spiega Orfei - si profila il rischio che un’altra dinamica, come quella sanitaria accelerata dalla crisi, venga affrontata con una logica emergenziale, senza interventi sulle cause strutturali ma con tentativi di limitare gli effetti.  Il 30 giugno è decaduta la normativa governativa vigente in tema di divieto di licenziamento economico da parte delle aziende. Per quanto riguarda la crisi occupazionale gli elementi strutturali sono: la rigidità del mercato del lavoro; l’arretratezza dei meccanismi di incontro fra domanda e offerta che vede l’utilizzo del passaparola e della “raccomandazione” quale principale canale di reclutamento (>80%); la marginale incidenza dei Centri pubblici per l’Impiego (CPI) nei processi di orientamento, di informazione e di incontro fra domanda e offerta di lavoro; l’assenza di un’efficace e coordinata azione di indirizzo nelle politiche formative (sia di base sia specialistiche) finalizzate alla formazione e all’aggiornamento permanente di profili rispondenti alle richieste del Mercato, in termini di abilità, competenze e capacità».
L'articolo continua dopo le immagini
Mario Orfei

Mario Orfei Coordinatore cittadino di Forza Italia e noto imprenditore peschierese

Alla luce di tutto questo abbiamo chiesto a Mario Orfei quali possono essere le azioni concrete di un Comune per agire incisivamente e in via preventiva sul mercato del lavoro?. «In primis –  aggiunge il dirigente di Forza Italia - l’attivazione di “coordinate azioni di politica attiva del lavoro”, iniziando a rendere effettive quelle già programmate, mettendole subito in campo, potenziandone l’efficacia attraverso il reclutamento di qualificate risorse umane da dedicare all’implementazione e gestione dei singoli progetti, utilizzando le soluzioni tecnologiche più idonee, garantendo nel tempo sufficienti risorse finanziarie, attivando le possibili sinergie fra interventi pubblici ed iniziative private. Il campo di azione per lo sviluppo economico del territorio presenta due aree di macro-intervento:
- gli interventi a favore della promozione del lavoratore, grazie al miglioramento del livello dell’offerta e all’incontro tra reale domanda e offerta.
– gli interventi economici per attirare investitori sul  territorio.

Maggiori investimenti sul territorio comportano un maggior indotto da cui può trarre beneficio tutto il tessuto locale con aumento della richietsa di personale.
Esempio – conclude l’imprenditore peschierese a capo della sezione locale di Forza Italia - un marketing territoriale, studiato e messo in pratica con incentivi di tipo fiscale per le imprese o artigiani o aiuti concreti per le nuove aziende, in particolare se costituite da giovani al di sotto dei trent’anni è una delle iniziative che migliorerebbero la situazione. Incoraggiamo gli imprenditori e le aziende presenti nel nostro Comune affinché rimangano qui, e non delocalizzino le loro produzioni altrove, con aiuti mirati e incentivi e un’altra iniziativa su cui puntare».