Monta la protesta per il rimborso degli abbonamenti monomodali di Trenord: «Procedure assurde»
Il Comitato Pendolari spontaneo scrive all'Assessore regionale dei trasporti Claudia Maria Terzi

02 ottobre 2019
Comunicazione all'Assessore Terzi (2/10/2019)
Buongiorno avvocato Claudia Maria Terzi,
scrivo
per appoggiare quando richiesto nella Lettera aperta inviata in data 28
settembre, dal Comitato spontaneo pendolari delle tratte S2/S4, che ci
legge in CC, anche a nome dei pendolari del sud Milano, utilizzatori
delle tratte S1/S12.
Capisco
i vantaggi di razionalizzazione e semplificazione che il nuovo sistema
integrato ha portato per numerosi utilizzatori; faccio più fatica a
capire la decisione, immagino unicamente politica, di eliminare
l'abbonamento monomodale solo ferroviario nell'area STIMB, in quanto
andava ad intercettare le esigenze di uno specifico e numeroso gruppo di
utilizzatori necessitante del solo servizio ferroviario e quindi ora
obbligato ad acquistare servizi aggiuntivi inutili. A questo proposito,
ben vengano le mitigazioni, anche se sarebbe stato indubbiamente più
semplice mantenere in vigore il suddetto abbonamento.
Tuttavia,
vorrei portare l'attenzione sulle modalità con le quali Trenord ha
deciso di erogare tali mitigazioni. Sorvolando sulla complessità della
procedura, assolutamente indegna per una Regione informatizzata ed
avanzata come la nostra, il problema riguarda gli assurdi criteri
attraverso i quali si dovrebbe decidere l'ammissibilità del rimborso. A
titolo d'esempio, perché basare il rimborso su trimestri fissi? In
questo modo, un utilizzatore che dovesse acquistare unicamente due
mensili, sui tre previsti per la mitigazione, non si vedrebbe
riconosciuto il rimborso per i due mesi acquistati; oppure, perché
basare l'ammontare del rimborso sul costo dell'abbonamento monomodale di
maggior importo acquistato nell'anno precedente all'avvio del nuovo
sistema? Un utilizzatore potrebbe aver iniziato a viaggiare solo da
pochi mesi, oppure essersi trasferito in area STIMB solo recentemente,
quindi il riferimento ad abbonamenti acquistati l'anno precedente
diverrebbe assolutamente fuorviante e motivo di esclusione dal
rimborso.
Tali criteri andrebbero pertanto rivisti, in modo che tutti gli effettivi aventi diritto possano beneficiarne.
Capisco
che si tratta di un gruppo di utenti minoritario rispetto al totale
degli utilizzatori e che le decisioni politiche privilegiano gli
interessi della maggioranza; tuttavia, voglio ancora credere che uno
degli scopi della rappresentanza politica sia di dare voce anche alle
esigenze delle minoranze, a maggior ragione se queste esigenze non
rappresentano danno per nessuno.
Ringrazio per il tempo dedicatomi e confido in un positivo riscontro.
Cordialmente,
Il rappresentante del Comitato Pendolari spontaneo
Iscriviti alla Newsletter settimanale di 7giorni, riceverai le ultime notizie e il link dell'edizione cartacea in distribuzione direttamente nella tua casella di posta elettronica. Potrai così scaricare gratuitamente il file in formato PDF consultabile su ogni dispositivo
02 ottobre 2019